Stupro Viterbo: no ai domiciliari, restano in carcere i due militanti di CasaPound
Il gip Rita Cialoni ha confermato il carcere per Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, i due giovani militanti di CasaPound accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una donna di 36 anni. Il giudice ha rigettato le istanze di scarcerazione avanzate dai legali dei ragazzi al termine dell'interrogatorio di garanzia per il rischio di inquinamento probatorio. Nelle parole dell'avvocato di Licci, Marco Mazzatosta, il giudice avrebbe rigettato la richiesta perché "teme per la genuinità dell'acquisizione delle prove". Tra l'altro i pm dovrebbero richiedere l'utilizzo dell'incidente probatorio con l'obiettivo di cristallizzare le dichiarazioni della vittima e poterle così utilizzare in sede processuale. La donna ha infatti dichiarato di essere ancora spaventata e il rischio potrebbe essere che ritratti la sua testimonianza per paura di ritorsioni. Gli inquirenti stanno valutando anche se chiedere una perizia tecnica sui cellulari dei due arrestati per verificare chi abbia ricevuto i tre video e le quattro fotografie che proverebbero la violenza sessuale avvenuta all'interno del pub Old Manners di Viterbo. Stando a quanto scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare, ci sarebbero almeno due gruppi su WhatsApp dove Riccardo Licci aveva inviato video e immagini, mentre per quanto riguarda Chiricozzi la faccenda è più complicata, perché aveva già cancellato tutti i video dal telefono e aveva disinstallato l'applicazione Whatsapp.
I pm vogliono capire chi ha visto il video della violenza
I pm vogliono capire chi ha visto i video, ma anche ricostruire nel dettaglio quanto avvenuto prima della violenza. Per questo verrà ascoltato chi quella sera era presente all'interno del pub ‘Toto's', dove i due avrebbero avvicinato la vittima dello stupro, che poi hanno violentato nel seminterrato di un altro pub, l'Old Manners. "Intorno alle 23 dell'11 aprile, dopo avere consumato una birra al bancone, si era seduta al tavolo per ordinare una pizza intrattenendosi a conversare con i due ragazzi che nel prosieguo l'avevano invitata a seguirli per continuare a bere gratuitamente nell'altro pub di loro proprietà", la ricostruzione del gip contenuta nell'ordinanza. Lo stupro sarebbe durato oltre due ore e un pugno sferrato al volto da uno dei due indagati avrebbe fatto perdere la memoria alla donna, un colpo tale "da offuscare ogni ricordo di quanto verificatosi". La vittima, infatti, non ha saputo indicare "neppure come fosse tornata nella sua abitazione dove si è svegliata il mattino seguente completamente vestita e dolorante".