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Stupra la figlia di 11 anni della compagna e la minaccia così: “Zitta o finiamo in galera”

Un uomo di 53 anni è finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale. Ad aggravare la sua situazione l’età della vittima, appena 11 anni. La bambina, figlia dell’ex compagna, è stata sottoposta a rapporti sessuali plurimi e soggetta a minacce continue. “Se parli andiamo in carcere”, le deciva. Il presunto aguzzino dal carcere rifiuta ogni accusa.
A cura di Tommaso Franchi
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Un altro caso di violenza sessuale con una bambina protagonista, ma le minacce questa volta non hanno salvato l'orco. Un 53enne romano, come riporta è finito in carcere con l'accusa di violenza sessuale aggravata dall'età della vittima, di appena undici anni. Aveva adescato la piccola gradualmente, prima con una serie di baci sul collo, per poi arrivare ad ottenere rapporti sessuali completi. La bambina, figlia di una donna con cui l'uomo aveva avuto una relazione, è stata vittima di questi abusi per un lungo periodo di tempo. Agli abusi si aggiungevano le minacce. "Non lo dire a nessuno o finiamo in galera", gli diceva cercando la complicità della sua vittima, come riportato oggi dal quotidiano il Messaggero che riporta quanto ricostruito nella carte dell'inchiesta.

Un incubo durato due anni

La vicenda ha origine nel 2015, quando l'uomo decide di andare a convivere con una nuova compagna dopo due matrimoni finiti male. Anche questa relazione non ha buon esito e la vendetta del 53enne romano si consuma sulla figlia della donna. In base alla ricostruzione degli inquirenti l'uomo avrebbe abusato della bambina per tutta la durata della relazione. Il 53enne aveva inoltre approfittato della situazione psico-fisica della bambina per incuterle ulteriore timore, intimandole di non parlare attraverso insulti e minacce. "Tienilo per te. Ci arrestano, finiamo nei guai". In questa maniera l'orco avrebbe ottenuto il silenzio dalla bambina, fino a che non ha trovato il coraggio di raccontare a distanza di due anni dai fatti.

Il presunto orco: "Non ho fatto nulla"

Durante l'interrogatorio di garanzia in carcere l'uomo ha rigettato tutte le accuse, rispondendo in maniera negativa alle domande degli inquirenti. "Non ho fatto nulla", ha ripetuto più volte, respingendo ogni addebito. Una condotta sostenuta dal suo legale, che ha chiesto il riesame del caso al tribunale delle libertà. Accuse respinte dunque, ma gli inquirenti credono fermamente alle parole della piccola e alla denuncia presentata nel febbraio di quest'anno dalla psicologa della bambina, che con la stessa psicologa si era sfogata, buttando fuori quanto accaduto dopo due anni dagli abusi. Proprio per questo motivo l'orco ieri è stato arrestato e ora potrebbe scontare molto tempo dietro le sbarre.

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