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Stadio della Roma, il Politecnico boccia il piano trasporti: “Un quadro catastrofico”

Questo il parere di una relazione redatta dal Politecnico di Torino, molto simile a quelao già espresso dal Ministero dei Trasporti. Ma Virginia Raggi conferma che il progetto siglato va avanti nonostante l’inchiesta giudiziaria per corruzione che ha portato in carcere il costruttore Luca Parnasi, e le bocciature delle istituzioni indipendenti chiamate ad esprimere un parere. “Non farei allarmismi”, ha spiegato la sindaca.
A cura di Valerio Renzi
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Una sentenza lapidaria e senza appello: “Lo scenario in presenza di evento sportivo restituisce un quadro catastrofico”. Questo il risultato dello studio e delle simulazioni portate a termine dal Politecnico di Torino, sul progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle uscito fuori dall'accordo tra Virginia Raggi e James Pallotta. Un progetto che ha diminuito le cubature commerciali e di servizi connesse all'impianto eliminando le torri di Libeskind – consentendo al M5s di salvare la faccia – ma anche fatto scomparire parte delle opere di pubblica utilità, in particolare il ponte sopra il Tevere, senza il quale l'afflusso e il deflusso delle auto private provocherebbe secondo lo studio una situazione caotica e ingestibile. Oltre al Ponte di Traiano sono stati eliminati anche il prolungamento della linea B fino a Tor di Valle, facendo pesare i nuovi passeggeri sulla già disastrata ferrovia Roma-Lido, e il raddoppiamento della Roma-Lido. Un giudizio simile, in sede di conferenza dei servizi, era stato già dato dal ministero dei Trasporti dei Trasporti che aveva sottolineato le difficoltà per il traffico senza nuove opere pubbliche.

Lo sapevano anche ad Eurnova, la società di Luca Parnasi, come emerge chiaramente dalle intercettazioni connesse all'inchiesta che ha portato in carcere per corruzione il costruttore romano, diversi suoi collaboratori e coinvolto esponenti politici di ogni schieramento. Nella conversazione tra Luca Caporilli, uomo di fiducia di Parnasi, e un tecnico non indagato, si spiega come nel progetto precedente parte del traffico "si scaricava su via Ostiense e via del Mare", ma che nella nuova versione dell'opera non essendoci "più la connessione col Tevere". Per Caporilli "senza il ponte sarà il caos", ma meglio il caso che non portare a casa l'accordo, tanto da suggerire al dipendente: "Questo tienilo per te".

"Le previsioni effettuate sono troppo ottimistiche rispetto alla realtà che si andrà ad affrontare", si legge nelle 34 pagine della relazione finale curata dal prof  Bruno Dalla Chiara. Ma la sindaca Raggi difende il progetto e conferma che andrà avanti nonostante l'inchiesta giudiziaria, ed evidentemente noncurante dei pareri tecnici espressi da istituzioni indipendenti: "Non farei allarmismi. Come sapete ho chiesto e fortemente voluto una due diligence per riesaminare gli esiti della conferenza dei servizi cui hanno partecipato tutte le istituzioni. Al momento è stato rilasciato un primo draft su cui ci sono delle integrazioni in corso. Con il rapporto finale capiremo come andare avanti con tutte le istituzioni che si stanno interessando".

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