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Sotto al tempio del Divo Claudio al Celio una città con tunnel, gallerie e laghi sotterranei

Nei sotterranei del tempio del Divo Claudio, costruito sul colle Celio subito dopo la morte dell’imperatore avvenuta nel 54 d.C, c’è una vera e propria città sotterranea. Si tratta di una delle cavità più importanti delle tantissime presenti nel sottosuolo della città. Ma solo il 30 per cento di queste gallerie sotterranee è presente nelle mappe, ricordano durante un’ispezione dei sotterranei del tempio i tecnici dell’Autorità di bacino distrettuale guidati dall’ingegnere idraulico Carlo Ferranti.
A cura di Enrico Tata
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Un labirinto di cunicoli, tunnel, imponenti gallerie scavate nel tufo dai romani, suggestivi laghetti e pozze d'acqua. Nei sotterranei del tempio del Divo Claudio, costruito subito dopo la morte dell'imperatore avvenuta nel 54 d.C, c'è una vera e propria città sotterranea. Si tratta di una delle cavità più importanti delle tantissime presenti nel sottosuolo della città. Ma solo il 30 per cento di queste gallerie sotterranee è presente nelle mappe, ricordano durante un'ispezione dei sotterranei del tempio sul colle Celio i tecnici dell'Autorità di bacino distrettuale guidati dall’ingegnere idraulico Carlo Ferranti e dal geologo di Ispra Stefania Nisio, che da tempo studia il fenomeno delle voragini. Ad oggi, avverte l'autorità guidata da Erasmo D'Angelis, trentadue chilometri quadrati di tunnel sono a rischio voragine e nei primi mesi del 2018 si sono aperte già oltre ottanta crateri.

Il tempio di Claudio al Celio

L'imperatore Claudio morì nel 54 forse avvelenato da un piatto di funghi preparato dalla moglie. Agrippina, coniuge di Claudio e madre di Nerone, decise di onorare il marito defunto con un tempio collocato sul Celio e affacciato sull'area dove sarebbe sorto il Colosseo.

Dal 2004 al 2006, si legge sul sito di Roma Sotterranea,  su incarico della Soprintendenza Speciale per i beni Archeologici di Roma, è stata effettuata  una "mappatura dei sotterranei con l'analisi di tutte le rilevanze riscontrate che hanno portato a numerosi interrogativi e hanno rivelato un’immagine del sottosuolo abbastanza sorprendente. Infatti quando finalmente ci si abitua alla luce delle lampade ci si rende subito conto degli elementi che caratterizzano questi sotterranei: gallerie scavate nel tufo, coni di rifiuti e detriti, pozzi. Le gallerie scavate nel tufo testimoniano la funzione di cava, un’attività che deve essere durata molti secoli (forse fin da prima della costruzione del tempio), perché era una consuetudine (ed era logico) andare a cercare la materia prima il più vicino possibile. I sotterranei del Claudium potrebbero aver svolto la loro funzione di cava fin dall’epoca della Roma repubblicana".

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