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Arrestato Marcello De Vito

Sondaggi politici, gli elettori difendono i 5 Stelle: l’arresto di De Vito è un caso isolato

Pubblicato un sondaggio sul futuro del Movimento 5 Stelle alla luce dell’arresto dell’ex presidente del Consiglio comunale di Roma, Marcello De Vito. Secondo l’85 per cento degli elettori del Movimento 5 Stelle si tratta di “un episodio isolato” da cui “i dirigenti dovrebbero prendere le distanze”
A cura di Enrico Tata
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Marcello De Vito e Virginia Raggi
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Quello di Marcello De Vito è un caso isolato e i dirigenti dei 5 Stelle devono solo prendere le distanze da lui. Secondo gli elettori del movimento fondato da Beppe Grillo, l'arresto dell'ex presidente del Consiglio comunale di Roma, in manette con l'accusa di corruzione, è un episodio che non mina la credibilità dei pentastellati. Lo dicono i cittadini intervistati (sono state realizzate 1500 interviste a campione) per un sondaggio commissionato dal sito scenaripolitici.com in merito alla recente inchiesta giudiziaria che ha coinvolto l'ex presidente dell'assemblea capitolina. "In questi giorni è stato arrestato il presidente del consiglio comunale di Roma Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle per presunte tangenti incassate nella vicenda sul nuovo stadio. Secondo lei…", la domanda a cui gli elettori sono stati chiamati a rispondere. Secondo l'85 per cento degli elettori del Movimento 5 Stelle si tratta di "un episodio isolato" da cui "i dirigenti dovrebbero prendere le distanze". Secondo l'88 per cento degli elettori di Forza Italia e del Partito democratico, invece, il Movimento dovrebbe "puntare a un maggior radicamento sul territorio". Solo il 12 per cento degli elettori ‘grillini' sostiene che l'arresto di De Vito è "un grave episodio che non mi sarei aspettato da un esponente del Movimento 5 Stelle".

L'inchiesta su Marcello De Vito, arrestato per corruzione

Marcello De Vito è stato arrestato nel corso della mattina del 20 marzo scorso con l'accusa di corruzione in relazione alla costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Secondo gli inquirenti l'ex presidente dell'assemblea capitolina avrebbe favorito, tra gli altri, il costruttore Luca Parnasi, già arrestato nei mesi scorsi sempre in relazione al progetto del nuovo impianto sportivo. La funzione pubblica di De Vito, nelle parole degli inquirenti,  è stata "mercificata e messa al servizio del privato al fine di realizzare il proprio arricchimento personale, che è l'obiettivo al quale appaiono finalizzate tutte le condotte degli indagati". Insieme a De Vito è stato arrestato il suo amico e presunto sodale, l'avvocato Camillo Mezzacapo.

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