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Sicurezza, salute e salari garantiti: la Regione Lazio vara la prima legge italiana a tutela dei ‘riders’

La Regione Lazio ha presentato oggi le ‘Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali’, il primo tentativo italiano per cercare introdurre maggiori diritti per i lavoratori della cosiddetta ‘gig economy’. Per la prima volta una legge italiana, in questo caso regionale, si occupa dei cosiddetti ‘lavoratori digitali’.
A cura di Enrico Tata
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Tutele contro gli infortuni e le malattie causate dal lavoro, la salvaguardia della salute e della sicurezza, una corretta formazione e le garanzie in merito alla maternità e alla paternità. Per la prima volta in Italia una legge, in questo caso regionale, si occupa dei cosiddetti ‘lavoratori digitali', coloro cioè che prestano servizio per una ‘piattaforma digitale', ovvero un'azienda che organizza il lavoro mediante un'applicazione informatica. Nelle ultime settimane questi lavoratori sono stati identificati soprattutto come ‘riders', i fattorini che consegnano a casa cibo, bevande e prodotti per piattaforme come JustEat, Moovenda, Deliveroo e Glovo. La Regione Lazio ha presentato oggi le ‘Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali', il primo tentativo italiano per cercare introdurre maggiori diritti per i lavoratori della cosiddetta ‘gig economy'.

Multe fino a 2mila euro per le aziende che non rispettano la legge

Secondo la nuova legge, presentata oggi dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il lavoratore "ha diritto alla tutela contro gli infortuni delle attività di servizio e le malattie professionali dipendenti da rischi connessi all'attività di servizio". Nei 14 articoli della norma si parla di tutela della salute, formazione per i lavoratori, sicurezza. In particolare le aziende, per esempio, dovranno attivare "un'assicurazione obbligatoria" per i lavoratori, "nonché quella per la tutela della maternità e della paternità". Per quanto riguarda il compenso, si legge nell'articolo 5, sarà a tempo e non potrà essere inferiore alla misura oraria minima determinata dai contratti collettivi di lavoro. L'articolo 9 istituisce il ‘Portale del lavoro digitale', dove i ‘riders' potranno iscriversi, gratuitamente, in una sorta di anagrafe digitale dei lavoratori. Per le aziende che non rispetteranno la legge sono previste multe a partire da cinquecento euro e fino a duemila euro.

"Questa legge non si fonda sull'idea del lavoro subordinato. Siamo contenti, invece, che la nostra idea sia stata presa seriamente a livello nazionale", spiega Zingaretti. "Su diritti e tutele dei riders importante passo della Regione Lazio. La strada è quella giusta e il Partito democratico c'è. Bravo Nicola Zingaretti", ha scritto su Facebook Maurizio Martina, segretario reggente del Partito democratico.

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