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Incidente via Nettunense: muore Carlo Sannino, 18 anni, sognava le olimpiadi del sollevamento pesi

Schianto mortale nella notte su via Nettunense: si ribalta auto con a bordo tre ragazzi di vent’anni, il conducente è stato estratto morto dalle lamiere. Si tratta di Carlo Sannino, 18enne di Anzio.
A cura di Valerio Renzi
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Un grave incidente si è verificato attorno alle 22.10 della serata di ieri, domenica 26 marzo, su via Nettunense nel territorio del comune di Anzio al chilometro 37.200. Qui, per ragioni  ancora da chiarire, una Daewoo Matiz sulla quale viaggiavano tre ragazzi di circa vent'anni, si è ribaltata andandosi è schiantare. Sul posto sono giunti immediatamente i soccorsi: una squadra di vigili del fuoco che hanno estratto i corpi dalle lamiere della vettura.

Quando è stato tirato fuori dai resti dell'auto per il conducente non c'era ormai nulla da fare: il personale sanitario del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. A perdere la vita Carlo Sannino, giovane di 18 anni di Anzio. I due amici che viaggiavano con lui sono stati invece trasportati in ambulanza in ospedale, uno è rimasto ferito in modo lieve, l'altro, che viaggiava al posto del passeggero versa invece in gravi condizioni, ricoverato in codice rosso all'ospedale San Camillo. Inevitabili le ripercussioni al traffico: la strada è rimasta chiusa in entrambi i sensi di marcia fino all'una, quando terminate le operazioni di soccorso e i rilievi la vettura è stata rimossa.

In lutto per la morte del giovane l'Istituto Agrario San Benedetto, dove Carlo quest'anno si sarebbe diplomato. Distrutti i familiari e gli amici. Lo sport la grande passione del ragazzo, che sognava di andare alle olimpiadi come sollevatore di pesi. Così l'ultimo saluto sulla pagina Facebook della palestra  "4 Kasette Centro Fitness" del suo allenatore:" Carlo se n'è andato stanotte, un terribile incidente gli ha rubato il futuro spargendo un dolore senza fine ai familiari, e a tutti quelli che gli vogliono bene. 18 anni, gli studi, i suoi allenamenti in pedana nella nostra palestra, il suo sogno un giorno di arrivare alle Olimpiadi, i suoi affetti, i suoi cari. Non riesco a dire niente di positivo in questo momento terribile, ti mando soltanto un saluto dovunque tu sia, e le tue strilla in palestra quando sollevavi centinaia di chili, e per cui spesso mi lamentavo, mi mancheranno come l'aria".

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