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Sesso con l’alunna 15enne: condannato il prof del Massimo, non potrà più insegnare

Condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione Massimo De Angelis, per la relazione sessuale intrattenuta con una sua alunna al prestigioso liceo Massimo dell’Eur, e scoperta dai genitori della ragazza grazie ai messaggi e alle foto che l’uomo le inviava. Il docente aveva ammesso le sue responsabilità. Ora non potrà più insegnare in ambienti dove si trovano minori.
A cura di Redazione Roma
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È stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione Massimo De Angelis, il professore di 53 anni del prestigioso liceo Massimo dell'Eur, arrestato per aver avuto una relazione sessuale con una sua alunna di 15 anni. Un rapporto venuto alla luce quando i genitori della ragazza hanno scoperto lo scambio di messaggi tra il professore e la figlia, chat in cui comparivano anche foto dell'uomo nudo e messaggi sessuali espliciti. Il docente ha ammesso le proprie responsabilità, parlando di un rapporto consenziente, circostanza confermata anche dalla giovane. De Angelis poi è stato interdetto dall'insegnamento da luoghi dove sono presenti minori, interdizione che diventerà definitiva in caso che la condanna venga confermata in ogni grado di giudizio.

Il prof aveva raccontato: "Ero inammorato"

Secondo quanto riportato dall'edizione odierna del quotidiano il Messaggero, gli avvocati dell'uomo avrebbero offerto un indennizzo di 70.000 euro alla famiglia della ragazza, che però ha rifiutato il patteggiamento e sarà ora il tribunale civile a stabilire la cifra del risarcimento. "È tutto vero quello che è successo, ma io ero innamorato di lei. Una cosa del genere non mi era mai successa in 25 anni di insegnamento. È stato un rapporto consenziente", aveva spiegato l'insegnate durante gli interrogatori. Ma il gip Annalisa Marzano, nel dispositivo che portò l'uomo in carcere e poi ai domiciliari, descriveva la relazione in modo molto diverso: "Le modalità di avvicinamento, seduzione e induzione, nonché le precauzioni prese affinché non venissero scoperti gli atti sessuali, sono certamente indici di una spiccata pericolosità di Massimo De Angelis". "La ragazza – si legge  ancora – ripercorreva le fasi di spinto corteggiamento e di subdola seduzione poste in essere dall'indagato il quale ripetutamente le inviava e le chiedeva messaggi, anche audio e video, a sfondo sessuale".

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