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Confiscati beni per 2 milioni di euro a Diabolik, storico capo ultrà della Lazio

Già in carcere con l’accusa di essere al centro di un traffico internazionale di droga con la Spagna, a Fabrizio Piscitelli, meglio conosciuto con il soprannome di Diabolik, storico capo ultrà biancoceleste del gruppo Irriducibili, sono stati sequestrati beni per 2 milioni di euro, in gran parte legati alla commercializzazione di gadget e vestiario della Lazio.
A cura di Valerio Renzi
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Fabrizio Piscitelli, meglio noto come Diabolik, è uno degli storici capi ultrà del gruppo della Lazio "Irriducibili". Oggi la Guardia di Finanza ha proceduto con la confisca di beni per il valore di 2 milioni di euro, riconducibili proprio a Piscitelli. Diabolik, arrestato nell'ottobre del 2013 dopo un periodo di latitanza, è considerato dagli inquirenti al centro di un rete di narcotraffico tra la Spagna e l'Italia. Nel 2015 Diabolik è stato ritenuto responsabile, assieme ad altri capi storici della tifoseria organizzata biancoceleste, di estorsione ai danni tra l'altro del presidente della Lazio Claudio Lotito.

Il patrimonio accumulato da Piscitelli era soprattutto connesso all'attività di vendita del merchandising della Lazio, a vestiario con il marchio di Mister Enrich, il fumetto diventato simbolo degli Irriducibili. Attività che coinvolgevano anche la moglie la figlia. "La confisca di oggi ha riguardato il patrimonio aziendale e di beni della società di "commercio all'ingrosso di abbigliamento ed accessori" – si legge in una nota – specializzata nella commercializzazione dei gadget; il marchio commerciale "MR. ENRICH", un immobile di pregio a Grottaferrata (RM); una polizza assicurativa; e un conto corrente".

Il nome di Diabolik è entrato anche nell'inchiesta su Mafia Capitale, sarebbe stato a capo di quella che gli inquirenti definiscono la "batteria di Ponte Milvio", un gruppo criminale italo-albanese con a capo proprio Piscitelli con la propria base a Ponte Milvio e al servizio della Camorra di Michele Senese.

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