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Blitz movimenti della casa in Prefettura: cariche e arresti

I movimenti di lotta per la casa hanno occupato le impalcatura di fronte alla Prefettura in piazza Santi Apostoli. Chiedono lo stop a sfratti e sgomberi e la riapertura del tavolo di trattativa sull’attuazione del piano regionale per l’emergenza abitativa.
A cura di Valerio Renzi
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Aggiornamento ore 16.45: i vigili del fuoco sono saliti sulle impalcature portando giù i sei manifestanti che si erano arrampicati questa mattina sull'impalcatura di piazza Santi Apostoli. I sei attivisti sono stati identificati e al momento si trovano in stato di fermo.

Aggiornamento ore 15.00: Attorno alle 14.00 la tensione è salita in piazza Santi Apostoli. Al presidio sotto le impalcature si sono avvicinati gli agenti in assetto antisommossa che hanno intimato ai manifestanti di sciogliersi. Dopo pochi minuti la prima carica a cui ne è seguita una seconda. Il bilancio è di alcuni feriti lievi tra i manifestanti e di almeno cinque arresti. Alcuni esponenti dei movimenti per il diritto all'abitare si trovano ancora sull'impalcatura e rifiutano di scendere.

Un gruppo di esponenti dei movimenti lotta per la casa ha occupato questa mattina le impalcature montate su un edificio in piazza Santi Apostoli, proprio di fronte Palazzo Valentini, sede della Prefettura di Roma. Sotto gli striscioni srotolati si è radunato un gruppo di circa un centinaio di manifestanti che per sostenere l'iniziativa. Il blitz per chiedere un incontro urgente con il prefetto Franco Gabrielli. I movimenti per il diritto all'abitare chiedono lo stop agli sgomberi e agli interventi di polizia nelle occupazione, e il blocco degli sfratti che per quest'anno non è arrivano neanche per il periodo natalizio, oltre che l'apertura di un nuovo tavolo d'interlocuzione interistituzionale sulle politiche abitative.

I movimenti in un comunicato stampa spiegano infatti come lo scorso 28 dicembre si sia riunito un tavolo di confronto in prefettura, per procedere con l'attuazione del piano straordinario regionale per l'emergenza abitativa. Uno strumento che vale circa 200 milioni di euro per la capitale e che avrebbe dovuto affrontare anche il tema delle decine di occupazioni nate in questi anni, trovando soluzioni stabili e alternative per le famiglie che vi abitano.

Ma i rappresentanti dei senza casa denunciano di essersi trovati di fronte a "uno sbalorditivo e preoccupante dietrofront. Le rappresentanze istituzionali presenti hanno di fatto rinnegato gli impegni presi da loro stessi e dal prefetto Grabrielli in persona, solo pochi mesi e settimane prima. Sin dall’inizio e per tutta la durata dell’incontro, infatti, non si è evidenziata la volontà di collaborare con i movimenti nella ricerca di rapide e dignitose soluzioni, affermando il diritto alla casa, ma piuttosto la volontà di criminalizzare ed escludere da ogni possibilità di dialogo e di soluzione migliaia di famiglie che a Roma si trovano a vivere situazioni abitative precarie e di emergenza".

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