San Lorenzo, vincono i cittadini: la Sapienza rinuncia al parcheggio multipiano

I cittadini di San Lorenzo hanno vinto la loro battaglia: il consiglio d'amministrazione dell'Università la Sapienza ieri ha fatto ufficialmente marcia indietro, nessun parcheggio multilivello sarà costruito sopra la villa romana affiorata durante gli scavi in via Cesare De Lollis. "Vittoria! – scrivono quelli della Libera Repubblica di San Lorenzo appresa la notizia – E’ un passaparola continuo quello che da ieri sera corre tra le strade di San Lorenzo. Il parcheggio volante, quello che dispoticamente la governance dell’Università voleva costruire appena sollevato sugli importanti resti archeologici ritrovati una volta iniziato a scavare, non si farà. E’ una vittoria importante. L’ecomostro contro il quale i cittadini di San Lorenzo si sono battuti con determinazione, non uscirà dal ventre della Sapienza".
Ma da dove inizia tutta questa storia? Nel 2009 l'università la Sapienza e il Comune di Roma siglano un accordo che prevede la costruzione di un parcheggio interrato per la bellezza di 188 posti, destinati a professori e dipendenti dell'ateneo. Ma quando iniziano gli scavi la sorpresa: il sottosuolo restituisce una villa romana in ottimo stato di conservazione. A quel punto si blocca tutta fino alla proposta di variante presentata dall'università: il parcheggio si farà uguale, solo che non si svilupperà più sotto terra ma bensì in altezza come una palafitta, salvaguardando così i resti archeologici, almeno formalmente. Ma i cittadini e le associazioni non ci stanno: vogliono la valorizzazione dei reperti, si mobilitano anche i giovani studenti di archeologia, arriva la lettera di un nutrito gruppo di docenti e ricercatori che chiedono al rettore Gaudio di fare marcia indietro.
"La battaglia è appena iniziata – dicono dalla Libera Repubblica di San Lorenzo – ora vogliamo che al più presto si realizzi il parco archeologico e la piscina comunale, con il coinvolgimento diretto di cittadini e l'impegno delle istituzioni". Il municipio III già si era espresso votando all'unanimità la proposta dei comitati, ora la palla passa al comune.