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Roma, tifosi feriti in metro su scale mobili: “Grave pericolo per i passeggeri della metro”

Inchiesta sulle scale mobili delle metropolitana: il pm evidenzia che dopo il crollo nella stazione di repubblica resta grave il pericolo per i passeggeri. Oggi la notifica delle misure cautelari per quattro dipendenti Atac e Metro Roma, indagati a diverso titolo di frode nelle pubbliche forniture e lesioni personali colpose aggravate.
A cura di Alessia Rabbai
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Resta grave il pericolo per i passeggeri della metropolitana di Roma. Così il giudice delle indagini preliminari Massimo Di Lauro: "ll pubblico ministero ha evidenziato il grave allarme sociale" scrive il gip di Roma nell'ordinanza a carico di quattro dipendenti indagati nell'ambito dell'inchiesta sugli incidenti avvenuti tra i mesi di ottobre e marzo scorso nelle stazioni della metro Repubblica e Barberini. "Nonostante i gravi incidenti verificatisi, appare tuttavia evidente, dall'ascolto delle numerose conversazioni, che permane il preoccupante stato di pericolo per l'incolumità pubblica e nello specifico dei fruitori della metropolitana di Roma".

Misure cautelari per quattro dipendenti Atac

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo nei confronti di quattro dipendenti Atac e Metro Roma, indagati a diverso titolo di frode nelle pubbliche forniture e lesioni personali colpose aggravate. Le misure cautelari sono state notificate questa mattina, nell'ambito dell'indagine scattata dopo il crollo della scala mobile alla stazione di Repubblica, in cui sono rimasti feriti i tifosi del Cska Mosca, che ha fatto scattare i controlli su manutenzione e forniture. Il provvedimento ha sospeso gli indagati, per evitare il rischio di inquinamento delle prove. In totale sono undici le persone finite sotto alla lente d'ingrandimento della Procura, ritenute responsabili a diverso titolo di frode nelle pubbliche forniture e lesioni personali colpose aggravate.

Manomissioni e nessuna manutenzione

Dalle indagini svolte, con intercettazioni telefoniche, consulenze tecniche e indagini sul campo, sono emerse svariate criticità per la stazione Repubblica. Così il procuratore aggiunto per i reati contro la pubblica amministrazione, Paolo Ielo, che ha evidenziato "la manomissione del freno di emergenza. Uno dei cunei del freno è stato bloccato con fascette di plastica, riducendo il 50 per cento della sua efficacia". Manomissioni che servivano, come spiegato in conferenza stampa, "a evitare i falsi allarmi falsi allarmi, per non generare criticità avrebbero causato, a cascata, un aumento dei costi".

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