Roma, per la morte del piccolo Marco in metro indagate 3 persone
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La procura di Roma avrebbe iscritto tre persone nel registro degli indagati per la morte del piccolo Marco, quattro anni, precipitato ieri pomeriggio nel vano dell'ascensore della stazione della metropolitana Furio Camillo. Da quanto si apprende si tratta di un addetto Atac e di due vigilantes denunciati per concorso in omicidio colposo. Sulla vicenda continuano ad indagare i carabinieri, ma la dinamica di quanto accaduto sembra ormai sufficientemente chiara: il bambino è precipitato durante una manovra non autorizzata da un ascensore all'altro, dopo che quello dove viaggiava con la sua mamma era rimasto bloccato. Tra i due ascensori uno spazio sufficiente per la caduta di Marco che, forse spaventato da quanto stava accadendo, si è divincolato scivolando di mano ai suoi soccorritori. Un'iniziativa fuori da ogni manuale di sicurezza che è costata la vita al piccolo, precipitato per 20 metri davanti agli occhi della madre impotente.
"Mi è scivolato via tra le mani", strazianti le parole di mamma Francesca, accovacciata in terra per ore, unita nel dolore al suo compagno Giovanni, di professione libraio. Un dolore assordante, rotto dalle parole di cordoglio del sindaco Ignazio Marino a nome di tutta la città, che ha annunciato che proclamerà una giornata di lutto cittadino nel giorno dei funerali di Marco.
Intanto questa mattina, come era previsto, è stata riaperta la stazione di Furio Camillo. Parallelamente all'indagine della magistratura anche l'Atac sta lavorando ad una sua relazione interna sui fatti, grazie ad un'apposita commissione di tre membri nominata ieri, per accertare eventuali responsabilità e stabilire con certezza la dinamica degli eventi.