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Roma, mamma suicida nel Tevere, il marito: “Non ho capito che mia moglie soffriva”

Proseguono senza sosta le ricerche delle due gemelle di 6 mesi nelle acque del fiume Tevere. Giovedì la madre Pina Orlando si è tolta la vita lanciandosi dal ponte Testaccio, forse portando con sé le due figlie. Il marito intanto ha raccontato alla polizia di non aver compreso il profondo malessere della moglie: “Sembrava che andasse tutto bene, non avevo capito che mia moglie soffriva”, avrebbe ammesso tra le lacrime.
A cura di Chiara Ammendola
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Un gesto improvviso, inaspettato, a cui il marito di Pina Orlando ancora fatica a credere. "Sembrava che andasse tutto bene – ripete alla polizia e forse anche a se stesso – non avevo capito che mia moglie soffriva, non riesco a darmi pace". Le parole di Francesco Di Pasquo, ingegnere originario di Agnone, in provincia di Isernia, sono fondamentali alle forze dell'ordine per cercare di ricostruire quanto accaduto ieri mattina quando la 38enne Pina Orlando ha deciso di togliersi la vita gettandosi nel Tevere, forse portando con sé le due figlie di soli 5 mesi, Sara e Benedetta. Tutto è iniziato nel cuore della notte quando marito e moglie, che vivono in un appartamento nel quartiere Testaccio, dove si sono trasferiti proprio dopo la nascita delle figlie, si alzano per dare la poppata alle due gemelline. Poi tornano a letto, o almeno lo fa Francesco, mentre Pina non si rimetterà mai a dormire: aspetta un po' e intorno alle 5 dopo essersi vestita, prende le sue due gemelline ed esce, con indosso una coperta. Da quel momento in poi non si sa cosa abbia fatto, si sa solo che alle 6.15 un uomo la vede gettarsi nel Tevere da ponte Testaccio: "Era lì, immobile, con una coperta bianca sulle spalle – racconta un testimone che passava di lì in auto – poi è salita sul parapetto ed è sembrato quasi che scivolasse di sotto, io non ho neanche fatto in tempo ad avvicinarmi".

Si cerca ancora tra le acque del Tevere

Delle bambine non c'è traccia. Nessuno le ha viste tra le braccia della donna, nemmeno il testimone. Gli investigatori non escludono che la donna abbia potuto compiere un altro gesto estremo prima del suicidio o che magari le abbia portato con sé in quel salto nel fiume gelido all'alba di un giovedì di dicembre. Le ricerche della polizia fluviale e dei vigili del fuoco sommozzatori proseguono senza sosta da ieri nelle acque del Tevere la cui corrente potrebbe aver trascinato le due gemelline verso la Magliana o l’Idroscalo di Ostia. Il corpo di Pina invece è stato individuato quasi subito ieri mattina, sotto il ponte Marconi. Nel frattempo la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio-suicidio: le speranze di trovare le due piccole ancora in vita sono davvero poche. Francesco però non si dà pace: "Mia moglie era solo molto preoccupata per la salute delle bambine, ma non ricordo una frase, un atteggiamento che potesse far pensare a un gesto simile", continua a ripetere. E così famiglia e amici che fanno fatica ad accettare quanto successo: "Sono una famiglia unita, lo sono stati sempre. È una tragedia per tutti".

Il sospetto di una depressione post partum

È ancora presto per fare ipotesi su un dramma privato, che però per come è maturato ha lasciato nello sconforto tutto il quartiere di Testaccio, dove la famiglia abitava da poco. Pina e il marito si erano sposati nel 2013, un matrimonio felice il loro, come raccontato dai vicini. Sono in molti però a ipotizzare che la donna potesse aver vissuto un periodo difficile, forse a causa della perdita di una delle gemelline: lo scorso agosto al Policlinico di Roma infatti, la donna aveva dato alla luce tre bambine, una di queste morta poco dopo il parto. Le altre due, nate premature come la sorellina, sono state invece ricoverate a lungo, una era stata dimessa dall'ospedale solo lo scorso 17 dicembre. Una depressione post partum forse che la stessa Pina aveva nascosto, dietro sorrisi forzati in foto ricordo ora troppo difficile da poter guardare.

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