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Roma, litiga con l’ex moglie e la minaccia con una pistola: arrestato marito violento

Un uomo ha minacciato con una pistola l’ex moglie dopo un litigio, terrorizzandola al punto da farle temere per la propria vita. La donna ha chiamato il 112 facendo intervenire i carabinieri: al loro arrivo, il marito violento ha provato a resistere all’identificazione, ma è stato bloccato e arrestato.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Ennesimo caso di violenza contro le donne a Roma. Un uomo ha minacciato l'ex moglie con una pistola dopo l'ennesimo litigio, terrorizzandola a morte. La donna, temendo per la propria incolumità, ha subito chiamato il 112 chiedendo l'intervento delle forze dell'ordine. Quando i carabinieri della stazione Roma Bravetta sono arrivati in via Giovanni Battista Gisleni, hanno trovato l'uomo ancora nell'abitazione che, per provare a scampare all'arresto, ha aggredito i militari. Dopo averlo bloccato, hanno perquisito l'abitazione trovando la replica di una Beretta 92 sb priva del tappo rosso e delle cartucce a salve. E proprio quell'arma era stata utilizzata poco prima con l'ex moglie. I due sono separati, ma condividono ancora la stessa abitazione. Fino a oggi: l'uomo, dopo essere stato fermato, è stato portato nel carcere romano di Regina Coeli.

Frosinone, massacra di botte la moglie e la figlia di otto mesi

La violenze contro le proprie mogli, compagne e fidanzate è una piaga che non si arresta mai, nemmeno per un giorno. Solo qualche giorno fa, a Frosinone, un operaio di 40 anni è stato denunciato per maltrattamenti nei confronti della moglie e della figlia, una neonata di appena otto mesi. L'uomo, che non era nuovo a episodi di violenza, per l'ennesima volta ha alzato le mani sulla compagna, massacrandola di botte mentre teneva in braccio la piccola, massacrandola di botte mentre teneva in braccio la piccola, rimasta ferita nella colluttazione. La donna è fortunatamente riuscita a scappare dal suo aguzzino, che l'ha anche chiusa fuori casa: quando lei è tornata, infatti, le ha impedito di entrare. A quel punto ha chiamato i genitori, che sono andati ad aiutarla e l'hanno convinta a chiamare il Telefono rosa per denunciarlo. Adesso l'operaio potrebbe perdere la responsabilità genitoriale sulla neonata.

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