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Roma la città nemica degli ultimi: a Stazione Termini le barriere anti clochard

Da qualche giorno all’ingresso della Stazione Termini su piazza dei Cinquecento sono comparse delle vere e proprie recinzioni per impedire ai senza tetto, che qui spesso trovavano rifugio, di sedersi o accomodarsi su un giaciglio. È l’ennesimo esempio di come una capitale sempre più periferica sia all’avanguardia solo per l’accanimento contro gli ultimi dei suoi abitanti.
A cura di Valerio Renzi
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Roma sembra essere ormai all'avanguardia soltanto per l'accanimento contro gli ultimi dei suoi abitanti e cittadini. Città periferica e a tratti abbrutita, decadente e priva della vitalità propria di quei luoghi che lo sfarzo non l'hanno mai conosciuto e dove si è sviluppata l'arte dell'arrangiarsi, terra di conquista per i capitali mafiosi, fuori dai flussi dove viaggiano le novità, la capitale da qualche giorno si presenta così a chi entra alla Stazione Termini: ingabbiata. Reti di orsogrill tenute insieme da blocchi di cemento e fascette trincerano ogni spazio dove i senza tetto potevano trovare un giaciglio di fortuna, certi che alla stazione centrale della città possono trovare aiuto, una coperta e un pasto.

L'architettura ostile è la costruzione nell'ambiente urbano di elementi che scoraggino l'utilizzo degli spazi pubblici: spuntoni su un muretto per evitare che ci si possa sedere, braccioli e divisori sulle panchine per evitare che qualcuno in cerca di riposo ci si possa sdraiare. Addirittura c'è chi a brevettato un arredo urbano di design – la Camden Bech – una "panchina panchina pensata per scoraggiare comportamenti indesiderabili", tipo sedersi. A Termini siamo andati anche oltre: laddove non ci sono elementi architettonici ostili, si è arrivati direttamente alla recinzione dello spazio urbano per renderlo inaccessibile a chi non sa dove andare a dormire la notte, o semplicemente a chi si vuole sedere in un luogo più riparato in attesa di una partenza o di un arrivo.

Già da tempo sono comparsi barriere e check in all'ingresso dei binari: entra solo chi è munito di biglietto. Ragioni di "sicurezza", ma anche e soprattutto per limitare l'accesso a chi un biglietto non può comprarlo o cerca anche in questo caso un rifugio, oltre che per allontanare chi fa la questua o prova a realizzare qualche piccolo commercio ambulante. Tra i primi a notare l'arrivo delle transenne quelli di Termini Tv, progetto di racconto della stazione a cominciare da chi ne popola i dintorni la notte: "Gioire per aver cacciato i barboni, senza capire che comunque barboni saranno, e chissà dove saranno stanotte.. beh, è una gioia molto volatile",

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Prima di arrivare a Fanpage.it ho collaborato su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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