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Roma, il Tribunale respinge il ricorso della madre di Paola Taverna: deve lasciare la casa popolare

La madre della vicepresidente del MS5 Paola Taverna dovrà lasciare la casa popolare al Quadraro e pagare le spese giudiziarie all’Ater e al Campidoglio. L’ottantenne ha perso il ricorso al Tar contro l’ordinanza di decadenza e risulta occupante abusiva.
A cura di Alessia Rabbai
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Paola Taverna (LaPresse)
Paola Taverna (LaPresse)

Il Tribunale Civile di Roma ha respinto il ricorso di Graziella Bortolucci, madre della vicepresidente del Senato del Movimento Cinque Stelle Paola Taverna. Come si legge nella sentenza riportata dal Messaggero, l'ottantenne, che abita dal 1994 in una casa popolare al Quadraro, risulta un'occupante abusiva, è costretta a lasciarla e a pagare le spese giudiziarie all'Ater e al Campidoglio. La donna si era opposta all'ordinanza di decadenza perché non possedeva più i requisiti necessari per usufruire dell'abitazione, infatti i beni del suo nucleo familiare superano i limiti previsti dal regolamento. L'avvocato della donna ha scritto al Campidoglio e all'Ater di Roma per comunicare la sua disponibilità a restituire la casa popolare. Il caso è emerso a ottobre scorso, la sindaca Virginia Raggi, disse: "Sicuramente gli uffici faranno tutte le indagini e si seguirà la legge esattamente come per tutte le altre persone".

Paola Taverna: "Accanimento mi fa schifo"

Non si è fatta attendere la risposta della senatrice Taverna che ha commentato all'Adnkronos il respingimento del ricorso avanzato dalla madre: "L'accanimento contro una donna di 82 anni fa schifo… risponderò a tempo debito". Lo scorso ottobre aveva dichiarato: "Credo stia agendo bene e credo che a 80 anni abbia tutto il diritto di desiderare di morire nella stessa casa nella quale è vissuta. Mia madre percepisce una pensione minima e vive in una casa popolare dove ho vissuto anche io per tanti anni”.

La storia della casa dell'Ater della madre di Paola Taverna

La vicenda della casa va avanti da diversi anni. Il 3 dicembre 2014  Ater avviò  "accertamenti sui diritti di proprietà sui beni patrimoniali" del nucleo familiare e rilevò che questi "superavano i limiti stabiliti dal regolamento regionale". Le  "successive controdeduzioni mandate dal legale della famiglia non sanavano la questione tanto che il 3 dicembre 2017 fu inviata a Roma Capitale una proposta definitiva di decadenza dalla titolarità dell'alloggio", fa sapere Ater.  Il 6 marzo scorso è stato inviato alla madre della Taverna "un atto in cui si chiede di liberare la casa" e il 14 giugno 2018, non essendo ciò avvenuto, è stato emesso un decreto di rilascio dell'immobile.  Nel frattempo la signora ha fatto ricorso e chiesto una sospensiva.

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