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Roma, guarito dalla leucemia a 8 anni non può tornare a scuola: in classe manca copertura vaccinale

Fabio è un bambino di 8 anni che ha sconfitto la leucemia e vorrebbe tornare nella sua scuola di Roma e riprendere così una vita normale. Cosa impossibile secondo i genitori poiché nella sua classe non tutti i bambini sarebbero vaccinati. Per questo la famiglia di Fabio, intervistata da Fanpage.it, ha spiegato di aver inviato una diffida all’istituto poiché non è ancora intervenuto sulla questione.
A cura di Chiara Ammendola
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Fabio ha 8 anni e nonostante la piccola età ha già superato la più grande delle battaglie, sconfiggere una malattia come la leucemia. Così pian piano sta ritornando alla sua vita, quella di un bambino di soli 8 anni. Ora l'unica cosa che conta è riprendere in mano la quotidianità, a partire forse proprio dalla cosa più semplice, la scuola. Una volta superate le iniziali difficoltà, secondo i genitori del piccolo, Fabio sarebbe potuto rientrare a scuola già dal 7 febbraio, ma non ha potuto farlo perché nella sua classe non tutti i compagni sarebbero vaccinati. I genitori hanno infatti chiesto alle famiglie dei compagni di Fabio di esibire la copertura vaccinale, cosa che almeno in 5 si sarebbero rifiutati di fare, alcuni "per questioni di privacy" dicono, lasciando così intendere che vi sia una mancata copertura vaccinale. In particolare sarebbero due le coppie di genitori che si sono dichiarate apertamente no vax e che non hanno alcuna intenzione di far vaccinare i figli.

Secondo l'avvocato i bambini non vaccinati potrebbero essere spostati in un altro plesso

Situazione che ha reso dunque impossibile il ritorno a scuola di Fabio, che immunodepresso, potrebbe per questo avere degli ulteriori problemi di salute. Situazione però verso la quale la stessa scuola non avrebbe preso una posizione lasciando così nel limbo di un futuro incerto non solo il piccolo ma gli stessi genitori che sono stati così costretti a rivolgersi a un avvocato. Ai microfoni di Fanpage.it Gianpiero Scardone, il legale della famiglia del piccolo Fabio che ha già inviato una diffida all’istituto di via Bobbio, ha fatto sapere che ci sarebbe una soluzione al problema: in passato infatti è stato applicato per casi simili il cosiddetto strumento della fluttuazione, che prevede la possibilità di spostare un bambino non vaccinato in un altro plesso dando così la possibilità a bambino immunodepresso, come Fabio, di tornare a scuola. Entrambi infatti hanno diritto alla scuola.

Fabio ha bisogno di tornare a vivere la vita che aveva prima

"Fabio è un bambino che ha bisogno di tornare a vivere la vita che viveva prima, vorrebbe tornare a nuotare ma non può farlo perché è pericolosissimo per lui entrare in acqua – racconta la madre del piccolo – gli abbiamo detto che vogliamo far passare la stagione invernale, tra malanni e influenze. Ma lui si sta chiudendo in se stesso, passa il tempo davanti ai videogiochi ed è sempre più pigro. Vorremo solo ridargli la sua vita". Sul caso è intervenuta anche la Regione Lazio, che ha deciso di intercedere presso la scuola di via Bobbio a Roma per far tornare il piccolo in classe con i suoi compagni, lo steso presidente Nicola Zingaretti ha espresso tutta la sua solidarietà alla famiglia del bambino, garantendo chiarezza sulla vicenda. "Questa storia è assurda! Come Regione Lazio faremo di tutto affinché questo bambino possa tornare a scuola il prima possibile. È una questione di civiltà".

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