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Roma, emergenza idrogeologica: 250.000 persone a rischio, serve 1 miliardo per la messa in sicurezza

Voragini, rischio alluvioni e frene, sistema fognario al collasso. È l’impietosa fotografia contenuta nel “Piano Roma Sicura” sullo stato idrogeologico della capitale, secondo il quale per uscire da una situazione di cronica emergenza serve 1 miliardo di investimenti in 10 anni.
A cura di Valerio Renzi
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Una frana nel quartiere Monteverde
Una frana nel quartiere Monteverde

La situazione fotografata nel "Piano Roma Sicura" curato dall'Autorità di Distretto idrografico dell'Italia Centrale, con la collaborazione della Protezione Civile, dell'Ispra e della "struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche #italiasicura", è tutt'altro che rosea. Nella capitale si conta in media 90 voragini all'anno negli ultimi 8 anni, e nel 2018 gli squarci che si sono aperti all'improvviso nel terreno sono già stati 44 anni, con la possibilità che si superi il record negativo di 104 registrato nel 2013. Sono poi 28 le zone a rischio frana e ben 250.000 i cittadini che rischiano di finire alluvionati.

Sono i numeri di una città con 32 chilometri di gallerie sotterranee e 700 di reticolo idraulico che versa in uno stato estremamente critico, tra perdite e fossi e canali in stato di abbandono. C'è poi il capitolo rappresentato del Tevere, con argini abbandonati, banchine soggette a smottamenti, costruzioni abusive e ormeggi fuori norma. Sul fondo del fiume si contano anche 22 relitti affondati e mai recuperati.

Emergenza buche a Roma

"La presenza di numerose cavità sotterranee di origine antropica scavate dall'uomo a vario titolo ma principalmente per l'estrazione dei materiali da costruzione. Tali vuoti costituiscono in molti casi una intricata rete di gallerie", si legge nel rapporto, che segnala le aree maggiormente a rischio che sono il i quartieri Tuscolano, Prenestino e Tiburtino, lungo la direttrice della periferia Est, ma anche zone del centro storico con Aventino, Palatino ed Esquilino. A ovest della città la situazione più critica è a Portuense e Gianicolense.

Rischio alluvioni e sistema fognario al collasso

Riflettori accesi anche sul rischio alluvioni ed esondazioni che riguarda 1.135 ettari di territorio urbano, dove vivono 250.000 persone  "Un numero impressionante che nasce da anni e anni di mancata prevenzione e ordinaria manutenzione. Ci sono zone della città che non reggono nemmeno un acquazzone, come abbiamo visto il 10 settembre e il 5 novembre scorso, piste di Fiumicino comprese", spiega Erasmo D'Angelis, segretario generale dell'Autorità di distretto idrografico dell'Italia centrale. La colpa è di un sistema fognario al collasso, dei tombini senza manutenzioni, degli sversamenti di rifiuti e della vegetazione che invade canali di scolo e fossi.

Serve 1 miliardo di investimenti in 10 anni

E se la fotografia della situazione appare come impietosa, il rapporto presenta anche la soluzione: 1 miliardo di investimento in 10 anni. "I problemi di Roma sono problemi cronici e strutturali che non si affrontano inseguendo le emergenze, ora la piena, ora la voragine, ora il crollo, ora le buche e poi facendo sempre la conta dei danni. – sottolinea De Angeli – Serve avere una visione strategica e fare regia tra tutte le istituzioni al di là delle beghe politiche, dallo Stato al Campidoglio, dai municipi alle associazioni, i problemi sono di tutti e tutti abbiamo l'obbligo di rimboccarci le manichr e fare uscire roma da questa condizione entrando in una stagione di prevenzione e manutenzione ordinaria. Faccio un appello a tutti, perché non c'è niente di peggio che assuefarsi al peggio", ha detto D'Angelis.

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