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Roma, detenuto morto nel 2008: chiesta condanna a 10 anni per due agenti

Le richieste del Pg Francesco Mollace ribalterebbero la sentenza di primo grado: il decesso di Stefano Brunetti, arrestato nell’ottobre del 2008, sarebbe da addebitare alle percosse subite e non ad atti di autolesionismo. Chiesta una condanna per quattro poliziotti, due dei quali rischiano 10 anni di reclusione.
A cura di Valerio Renzi
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Il Procuratore generale Francesco Mollace ha chiesto alla Prima Corte d'Assise di Roma di condannare i due agenti di polizia Salvatore Lupoli e Alessio Sparacino a 10 anni per la morte di Stefano Brunetti, 43enne arrestato l'8 settembre del 2008 per furto e lesioni. L'uomo morì il giorno successivo al fermo nell'ospedale di Velletri, secondo la procura a seguito delle percosse ricevute in commissariato. Coinvolti anche altri due agenti, responsabili secondo l'accusa di aver falsificato i verbali.

Le richieste dell'accusa, se fossero confermate, ribalterebbero completamente la sentenza di primo grado emessa della Corte d'assise di Frosinone che nell'ottobre del 2013 aveva assolto con formula piena i quattro agenti indagati in quanto "il fatto non sussiste". "La sentenza di primo grado dà l'idea di una convinzione estranea alle carte processuali – ha dichiarato Mollace in aula – Il processo ha una prova diretta: è stato lo stesso Brunetti ad accusare in modo diretto le guardie del Commissariato. Ma la prima Corte ha liquidato questa prova come argomento residuale, dicendo praticamente che si è trattato di un suicidio. La prova c'é e gli imputati vanno condannati".

L'arresto e la morte di Stefano Brunetti

Secondo l'accusa la vicenda di Stefano Brunetti assomiglierebbe a quella di Federico Aldrovandi e di Stefano Cucchi. L'uomo aveva un passato di tossicodipendente alle spalle e qualche piccolo precedente. Quando viene arrestato si trovata in un garage di una casa di Anzio intento a compiere un furto: quando il padrone di casa lo scopre il 43enne lo colpisce con una mazza. A quel punto l'intervento della volante che lo ferma al termine di una colluttazione. Brunetti è talmente fuori di se, tanto che gli agenti chiedono l'intervento della guardia medica. Dopo alcune ore Brunetti viene trasferito nel carcere di Velletri e da lì nell'ospedale del comune dei Castelli Romani. Per la Procura di Velletri il decesso di Stefano Brunetti è dovuto alle percosse ricevute non ad atti di autolesionismo.

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