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Roma, cadavere trovato tra i cassonetti a Ponte Mammolo: fermato il presunto omicida

Un uomo di 66 anni è stato fermato con l’accusa di omicidio per la morte di Valerio Tommasini, il 41enne trovato cadavere venerdì mattina vicino a dei cassonetti in via di Ponte Mammolo, a Roma. I carabinieri sono giunti al presunto omicida seguendo delle tracce di sangue: il 66enne, che si trovava agli arresti domiciliari per questioni di droga, abita poco distante da dove è stato trovato il cadavere. Il movente dell’omicidio sarebbe una lite per gli stupefacenti.
A cura di Redazione Roma
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Immagine di repertorio (La Presse)
Immagine di repertorio (La Presse)

Svolta nel caso del cadavere trovato venerdì mattina vicino a dei cassonetti a Ponte Mammolo, a Roma. Un uomo di 66 anni, agli arresti domiciliari per questioni di droga, è stato fermato dai carabinieri con l'accusa di omicidio. A riportare la notizia la testata "Romatoday" che spiega come gli investigatori dell'Arma siano giunti al presunto omicida, il 66enne Pasquale M., seguendo le scie di sangue lasciate dal cadavere. La vittima è il 41enne Valerio Tommasini, con problemi di tossicodipendenza: stando all'ipotesi più accreditata seguita dai carabinieri il 41enne sarebbe stato ucciso dal 66enne al culmine di una lite proprio per questioni legate alla droga.

Il presunto omicida si trova nel carcere di Regina Coeli

La posizione del 66enne era al vaglio degli investigatori fin dalle ore successive alla scoperta del delitto, la mattina di venerdì. La vittima, trovata riversa a terra in via di Ponte Mammolo, presentava una vistosa macchia di sangue sui pantaloni e una ferita d'arma da taglio al polpaccio: proprio le tracce ematiche avevano condotto i carabinieri all'abitazione del 66enne, che si trova sempre in via di Ponte Mammolo, a poca distanza da dove è stato scoperto il cadavere. L'uomo ha negato ogni suo coinvolgimento, ma i carabinieri avrebbero raccolto delle prove che li hanno convinti della colpevolezza di Pasquale M., fermato con l'accusa di omicidio e portato nel carcere di Regina Coeli. Adesso si attendono la convalida del fermo e anche i primi esiti dell'autopsia sulla salma del 41enne che dovranno chiarire le esatte cause della morte. Nel frattempo proseguono le indagini, alla ricerca dell'arma del delitto che non è ancora stata trovata.

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