Roma, bimbo morto nel traffico sulla Colombo: la mamma lo stava portando d’urgenza in ospedale
Una lunga corsa da Latina all'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Stando a quanto si apprende, prima che le condizioni cliniche precipitassero nel traffico della Cristoforo Colombo, la mamma e la zia del bambino di 10 anni che oggi è morto a Roma stavano accompagnando il piccolo a una visita medica. Già in passato aveva avuto problemi di salute e diverse volte era stato ricoverato. Nella notte avrebbe accusato un nuovo malore e per questo la decisione di portarlo stamattina a Roma. Imbottigliate nel traffico della Capitale (dovuto alle chiusure per il Gran Premio di Formula E e a un incidente avvenuto sul viadotto della Magliana) le due donne hanno deciso di accostare, visto che il bimbo continuava a peggiorare, e hanno chiesto aiuto ad alcuni motociclisti della polizia locale che hanno intercettato su via Cristoforo Colombo. In sei minuti un'ambulanza scortata dai vigili urbani è arrivata sul posto. I soccorsi a bordo strada sono durati circa trenta minuti, ma per il piccolo, a cui è stato praticato anche un massaggio cardiaco, non c'è stato niente da fare.
Il comandante dei vigili: "Vicinanza ai familiari"
Il fatto è avvenuto precisamente alle 8.10 di via Cristoforo Colombo a circa 100 metri da via Wolf Ferrari. "Il mezzo 118, scortato dai motociclisti di uno dei Gruppi speciali del Corpo, raggiungeva il posto in tempi brevissimi consentendo al personale medico di attuare le procedure di soccorso medico che purtroppo non davano l’esito auspicato", informano in un comunicato stampa i vigili. "Esprimo vicinanza ai familiari colpiti dal tragico evento e ringrazio il personale intervenuto, che, in una situazione di non facile gestione e dal triste epilogo, ha proceduto nell'immediatezza ad attivare tutte le procedure necessarie per prestare ausilio alla famiglia, dimostrando grande sensibilità e prontezza di iniziativa", dichiara il Comandante Generale della Polizia Locale di Roma, Antonio Di Maggio. L'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, ha confermato che i soccorsi sul posto sono arrivati dopo sei minuti dalla chiamata, ma ha aggiunto e precisato che "senza la scorta l'ambulanza e l'auto medica sarebbero arrivate in ritardo". Secondo il Sulpl, sindacato unitario della polizia locale, "il solo pensare di collegare la morte di un bambino di 11 anni con un evento distante oltre 11 chilometri è qualcosa che andrebbe oltre l'offesa della sua memoria. Noi ci stringiamo in un forte abbraccio ai familiari del bambino ed ai colleghi che da subito erano lì sul posto a fare quel che è stato possibile fare ed anche di più".