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Roma, atto vandalico nella notte: completamente distrutte due statue di Villa Pamphilij

Virginia Raggi ha denunciato un atto vandalico compiuto per mano di ignoti all’interno di Villa Pamphilij, dove stanotte sono state completamente distrutte due statue. Non è la prima volta che la villa dell’Aurelio viene presa di mira dai vandali: a febbraio e marzo sono state distrutte tre targhe.
A cura di Alessia Rabbai
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Le statue vadalizzate a Villa Pamphilij
Le statue vadalizzate a Villa Pamphilij

Atto vandalico a Villa Pamphilij, dove stanotte due statue sono state completamente distrutte per mano di ignoti. A darne notizia la sindaca Virginia Raggi, che ha pubblicato le immagini su Twitter dei frammenti sparsi sul prato. La prima cittadina ha definito quello compito "un gesto vergognoso, soprattutto perché messo in atto in piena emergenza coronavirus". E ha spiegato le sue intenzioni: "Ripareremo le opere danneggiate e denunceremo il fatto a Procura della Repubblica, affinché responsabili vengano puniti". Una delle statue colpite dai vandali, come spiega l'associazione per Villa Pamphilij, sarebbe quella situata al centro dell'Esedra che si trova nel Giardino del Teatro, nella parte est della villa.

Danneggiate due targhe a Villa Pamphilij

A inizio marzo un altro atto vandalico a Villa Pamphilij ha riguardato due targhe della toponomastica dedicate alla memoria di Rosa Luxemburg e a Vittoria Nenni, due figure illustri della storia impegnate nella politica. Entrambe le lastre sono state fatte a pezzi per mano di ignoti. A febbraio è stata distrutta un'altra targa, quella di viale 8 marzo festa della Donna, sempre all'interno di Villa Pamphilj, presa a sassate. Duro il commento di Raggi: "Il travertino si è spezzato e a terra, sparsi, numerosi frammenti, piccoli e grandi. Li abbiamo ricomposti ai piedi del palo e, nel pomeriggio, segnaleremo anche questo danno all'Ufficio Toponomastica di Roma Capitale. Ma gireremo anche queste foto alla stazione dei carabinieri perché valutino con attenzione anche possibili motivazioni "di genere".

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