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Roma, ancora un bus in fiamme: le porte non si aprono, autista si salva lanciandosi dal finestrino

Tragedia sfiorata a Spinaceto, dove un bus della linea 700, in quel momento privo di passeggeri è andato in fiamme questa mattina attorno alle 7.00. Il conducente è rimasto intrappolato all’interno perché le porte non si aprivano, ed è stato costretto a lanciarsi da un finestrino. L’autobus dell’Atac era in servizio da 15 anni.
A cura di Valerio Renzi
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Immagine di repertorio
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Un altro autobus è andato in fiamme a Roma. È il ventunesimo mezzo dell'Atac a essere divorato dal fuoco in un anno nella capitale. Questa volta è accaduto a Spinaceto, nel tratto di strada che collega il Raccordo con via Pontina, dove il mezzo in servizio sulla linea 700 stava transitando senza per fortuna nessuno a bordo. Il conducente, quando ha visto il fumo e il fuoco svilupparsi nella parte posteriore del mezzo dove si trova il vano motore, ha tentato di scendere dall'autobus, così per salvarsi è stato costretto a lanciarsi dal finestrino perché le porte non si aprono. L'autista sta bene ma è sotto choc. Sul posto i vigili del fuoco che hanno domato le fiamme. Nessun altro mezzo o persona è rimasta coinvolta. Da Atac fanno sapere che il mezzo era particolarmente vecchio, in servizio da più di 15 anni.

"Questa mattina si è sfiorata la tragedia. – racconta su Facebook la sindacalista Micaela Quintavalle della sigla CambiaMenti M410 – Il collega è riuscito a salvarsi dalle fiamme perché, essendo snello, si è precipitato fuori dalla vettura uscendo dal finestrino. Adesso e' sotto shock. Mi ha raccontato che le porte non si sono aperte e che le fiamme si sono sviluppate in 6 minuti". "E' vero che le vetture sono vecchie – aggiunge la sindacalista – ma tra gli oltre 20 incendi che sono avvenuti quest'anno ci sono anche vetture nuove. Quello che manca è la manutenzione, la vita della gente è davvero appesa a un filo. Siamo stati molto fortunati perché è successo l'8 dicembre, un sabato mattina festivo non voglio andare al funerale di un collega".

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