Roma, 70 bus noleggiati in Israele non entreranno in servizio. Raggi: “Chi ha sbagliato pagherà”
La vicenda degli autobus provenienti dall'Israele e mai entrati in servizio sta agitando le acque della commissione mobilità di Roma, che in queste ore sta discutendo a seguito della revoca del contratto da parte di Atac. I 70 veicoli di Tel Aviv e giunti nella Capitale sono rimasti bloccati per mesi nei depositi della Città Eterna e di Salerno, fino alla decisione definita di non procedere all'immatricolazione per problemi normativi e per questioni legate all'inquinamento. Quanto accaduto ha portato alla presa di posizione della sindaca di Roma Virginia Raggi, che sul proprio profilo Facebook ha voluto essere categorica sul punto. "Chi ha sbagliato pagherà", si legge nell'introduzione di quanto scritto da Raggi, intenzionata dunque a risalire all'effettiva matrice dei problemi legati alla circolazione degli autobus israeliani. "Un danno per tutti – prosegue il primo cittadino – che porta a conseguenze inammissibili. I cittadini ci chiedono e meritano un servizio di trasporto pubblico davvero efficiente. A loro dobbiamo dare risposte e il nostro lavoro va in questa direzione".
I 70 bus provenienti da Israele non entreranno mai in circolazione
La sindaca di Roma Virginia Raggi non è rimasta inerme davanti a una vicenda che ha messo in cattiva luce Atac, con i 70 autobus noleggiati da Tel Aviv che avrebbero dovuto agevolare il sistema dei trasporti della Capitale, ma che invece sono finiti per diventare un'ulteriore grana burocratica. I veicoli dovevano infatti essere sottoposti a una nuova procedura di immatricolazione, ma non è stato possibile sia per l'elevato tasso di inquinamento che per la probabile violazione di alcune norme comunitarie, in base ai criteri normativi previsti dall'Unione Europea. Per questo motivo i veicoli hanno stazionato per molti mesi nelle rimesse di Roma e Salerno, senza mai entrare in circolazione. In passato il presidente della commissione trasporti Enrico Stefàno aveva annunciato l'approdo di nuovi autobus lungo le strade della Capitale, ma il cammino per i veicoli israeliani si è concluso con un nulla di fatto.