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Rocca Di Papa, Emanuele Crestini celebrò la prima unione gay della provincia di Roma

Emanuele Crestini, il primo cittadino di Rocca Di Papa morto ieri in seguito all’esplosione del municipio del paese, ha celebrato le prime nozze gay della provincia di Roma. Nel 2016, infatti, celebrò l’unione civile di Sandro e Bobby.
A cura di Enrico Tata
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Il sindaco Emanuele Crestini celebra le nozze di Sandro e Bobby
Il sindaco Emanuele Crestini celebra le nozze di Sandro e Bobby

Emanuele Crestini, il primo cittadino di Rocca Di Papa morto ieri in seguito all'esplosione del municipio del paese, è stato il primo sindaco della provincia di Roma ad applicare al legge sulle unioni civili e sposò, nel 2016, Sandro e Bobby. "Il Lazio Pride di domani a Frosinone lo inizieremo dedicando un minuti di silenzio al sindaco Crestini, morto per salvare i dipendenti comunali. Vanno le nostre condoglianze a parenti, amici e concittadini",  hanno dichiarato i portavoce Lazio Pride Fabrizio Marrazzo, Anna Claudia Petrillo e Richard Bourelly.

Dopo l'approvazione della legge ‘Cirinnà' sulle unioni civili nel giugno del 2016, Crestini fu il primo sindaco della provincia di Roma a metterla in pratica, celebrando l'unione civile di Sandro e Bobby a fine agosto dello stesso anno. Gli sposi, due parrucchieri del centro storico di Rocca Di Papa, erano Alessandro Mele, Sandro, e il suo compagno Bojan Nikolov, Bobby. Vivevano insieme già da tredici anni. "Abbiamo voluto farlo sia per un motivo sentimentale, per rinsaldare anche di fronte alla legge la nostra unione, sia per un motivo prettamente civile. I vantaggi sono evidenti, soprattutto sul fronte della tutela per i componenti della coppia. Le pratiche e i documenti da presentare e fare in Comune sono un po' quelli del matrimonio, ma non servono pubblicazioni", spiegò all'epoca Sandro al quotidiano locale Il Mamilio. Il loro negozio si trovava a pochi passi dal municipio di Rocca Di Papa esploso a causa di una fuga di gas. Le vittime dell'esplosione sono due: il sindaco Emanuele Crestini e il suo delegato, Vincenzo Eleuteri. Uscirono per ultimi dalla sede del comune per cercare di mettere in salvo tutti gli altri.

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