Roberto Spada per i pm è un “soggetto che comanda e dà ordini”, per questo deve rimanere in carcere
Chiesto il convalido del fermo per Roberto Spada, ha seguito dell'arresto per aver aggredito un giornalista della troupe di Nemo, ferendo il giornalista Davide Piervincenzi e l'operatore video con cui si era recato a fargli delle domande sui rapporti tra la sua famiglia e i neofascisti di Casa Pound, reduci da un exploit elettorale in X Municipio.
"Spada deve rimanere agli arresti", le motivazioni dei pm
Per i pm Giovanni Musarò e Ilaria Calò non ci sarebbe dubbio: il gesto di Roberto Spada va inserito nel clima di controllo mafioso del territorio, esercitato dagli Spada nelin particolare nel quartiere di Nuova Ostia. Per dirlo, lungo le 20 pagine della richiesta del confermo della custodia cautelare, citano circostanze e carte delle inchieste. In particolare per un collaboratore di giustizia Roberto Spada è "un soggetto che comanda e può dare ordini all'interno del sodalizio".
Per due pentiti Spada è un esponente di spicco del clan
Accusato di lesioni personali e violenza privata con l'aggravante del metodo mafioso, domani mattina Spada sarà ascoltato dal gip Anna Maria Fattori a Regina Coeli, dove ieri è stato tradotto dopo il fermo. Secondo i collaboratori di giustizia Michael Cardoni e Tamaa Ianni Roberto Spada, uscito finora quasi indenne dagli arresti e le inchieste che hanno riguardato la sua famiglia, sarebbe il responsabile delle attività di spaccio degli stupefacenti.
Domani corteo "contro la violenza fascista e mafiosa"
Mentre oggi a scendere in piazza sono stati i giornalisti, in solidarietà ai loro colleghi aggrediti e ribadendo di voler continuare a fare il loro lavoro senza subire intimidazioni, domani alle 15.30 dalla stazione Lido Centro partirà un corteo contro "la violenza fascista e mafiosa". Gli organizzatori hanno ribadito che tutti gli esponenti politici che vogliono partecipare lo dovranno fare a titolo personale, mentre in testa marceranno solo le realtà sociali e associative del territorio. Non saranno ammesse bandiere di partito. A lanciare la mobilitazione inizialmente la lista Laboratorio Civico X, altra sorpresa delle elezioni a Ostia, che ha visto poi l'adesione di molte realtà grandi e piccole, e di tanti singoli cittadini.