Roberto Spada in aula: “Mi vergogno della testata, chiedo scusa a tutti i giornalisti”
"Mi vergogno di quello che è successo. Chiedo scusa a tutti i giornalisti, ma di quei momenti non ricordo nulla, ho visto tutto nero". Queste le dichiarazioni rese oggi in aula da Roberto Spada, a giudizio per aver aggredito lo scorso 8 novembre il giornalista Daniele Piervincenzi, inviato della trasmissione televisiva ‘Nemo' di Rai2, e il suo collega Edoardo Anselmi. "In quel periodo – ha aggiunto Spada – ero nervoso perché c'erano molti giornalisti che volevano intervistarmi perché parlassi di politica e di Casapound, ma io non faccio politica. Mi sono rivisto nel video e non mi sono riconosciuto, non c'è giustificazione per quello che ho fatto, il giornalista avrebbe potuto dirmi di tutto ma io non avrei dovuto reagire in quel modo". Roberto Spada è intervenuto in video collegamento dal carcere di massima sicurezza di Tolmezzo (Udine) dove è detenuto, vista l'aggravante del metodo mafioso contestata per l'aggressione.
L'aggressione è avvenuta fuori la palestra gestita dall'imputato a Nuova Ostia – territorio in cui il clan Spada è egemone – dove il giornalista si era recato all'indomani delle elezioni municipali che avevano visto l'affermazione dell'estrema destra di Casapound, per chiedere il perché dell'endorsement fatto pubblicamente su Facebook da Roberto Spada per il movimento neofascista, e dei rapporti tra la sua famiglia e Casapound sul territorio di Nuova Ostia. Di fronte all'insistenza di quegli interrogativi è scattata la violenza: prima una testata in pieno volto a Piervincenzi provocandogli la rottura del setto nasale poi, non contento, l'aggressione è continuata con un manganello, calci e pugni. A dar manforte a Spada anche Ruben Alvez Del Puerto, anche lui arrestato.