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Roberta Lombardi insiste: “Se Raggi condannata si deve dimettere”

Roberta Lombardi insiste: “In caso di condanna per falso Virginia Raggi si deve dimettere, lo dice il regolamento”. E poi rivela: “Anche i candidati alla Regione Lazio hanno firmato contratto con Grillo e Casaleggio”
A cura di Valerio Renzi
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Roberta Lombardi negli studi di "Otto e mezzo"
Roberta Lombardi negli studi di "Otto e mezzo"

La parlamentare romana del Movimento 5 stelle Roberta Lombardi insiste: in caso di condanna è un dovere della sindaca di Roma Virginia Raggi dimettersi, anche dopo la sentenza di primo grado. Lombardi, che ha vinto le Regionarie e si prepara a correre per la poltrona di governatrice della Regione Lazio, ha ribadito l'idea già espressa nelle scorse settimane, ospite negli studi di Otto e Mezzo, la trasmissione condotta su La7 da Lilli Gruber.

Lombardi: "Candidati alla Regione hanno firmato contratto"

"Come chiunque altro del M5S in caso di condanna penale di primo grado, la Raggi dovrebbe dimettersi se condannata". Non è questione di opinione per l'aspirante governatrice: è scritto nero su bianco nel codice etico e nel contratto firmato prima delle elezioni dalla sindaca. Contratto con Casaleggio e Grillo che rivela Lombardi aver firmata lei stessa: "Tutti noi candidati regionali abbiamo sottoscritto un contratto con Casaleggio e Grillo che ci impegna alle dimissioni in caso di condanna di primo grado". "Sono fiera di appartenere a una forza politica – ha aggiunto – che vuole mantenere un così saldo rapporto tra l'eletto e l'elettore. Visto che la credibilità è il nostro patrimonio più grande, è giusto che queste regole siano rispettate".

Raggi-Lombardi: tra distensione e rivalità

Nonostante gli abbracci sul palco e i segnali di distensione in pubblico, continua la rivalità tra Lombardi e Raggi: "Virginia inizialmente aveva comportamenti a mio avviso non coerenti con i valori dei 5 Stelle e ho ritenuto, forse con poca furbizia, di porre l'attenzione sugli atteggiamenti che non mi sembravano in linea. Salvo restando che quando ha seguito programma, sono stata la prima a riconoscerlo". La candidata del M5s nel Lazio, con un colpo al cerchio e uno alla botte, continua però a marcare la differenza con la sindaca.

Raggi rischia una condanna per falso

Virginia Raggi  – archiviata l'accusa per abuso di ufficio – rischia ora una condanna per falso in relazione alla nomina del fratello del suo braccio destro Raffaele Marra, successivamente arrestato per corruzione. In una relazione firmata di suo pugno la sindaca si assumeva tutta la responsabilità della promozione di Renato Marra dalla Polizia Locale a capo della Direzione Turismo, ma intercettazioni e chat dimostrerebbero come alla nomina si sia interessato il suo collaboratore, all'epoca direttore del personale.

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