Risultati elezioni Roma, Roberto Giachetti: “17% Pd? Ingiusto incolpare Renzi”
Si è preso il suo tempo Roberto Giachetti, il candidato del Partito democratico alle elezioni comunali di Roma. Dopo il clima plumbeo e nervoso di ieri notte all'Ex Dogana a San Lorenzo, quartier generale del vicepresidente del Senato dove si è riunito lo stato maggiore della campagna elettorale per seguire i risultati in diretta, oggi con il sole che splende si guarda forse con più ottimismo a quell'abisso di punti percentuali che separa Giachetti da Virginia Raggi del Movimento 5 stelle, prima classificata con il 35,2% dei voti a fronte del 24,9% della coalizione che sostiene il candidato dem.
Una distanza che appare difficile da colmare al ballottaggio. Per questo Roberto Giachetti ha chiarito subito che non intendente fare alleanze, così come aveva chiarito all'inizio della sua corsa: "Se è già pronto un accordo con Marchini? No. Aprire a sinistra? Non farò apparentamenti, ma parlerò a tutti i romani e al popolo di sinistra. Io apriro' un tavolo con tutti i romani".
"È finito il tempo della rabbia", ha aggiunto Giachetti, che poi ha ringraziato "Meloni, Marchini e Fassina perché hanno fatto comunque un lavoro importante". Poi la stoccata all'avversaria che ha rifiutato quasi tutti i faccia a faccia: "Con loro abbiamo avuto la possibilità di confrontarci, non è successo con tutti. Credo che dentro questa nostra disponibilità, di noi quattro, a confrontarci ci sia anche il frutto dell'affluenza dei romani con le persone rimotivate a partecipare".
E a chi crede in un effetto valanga del Movimento 5 stelle dopo l'affermazione al primo turno, Giachetti risponde così: "Ora si azzera tutto e lo dico a chi pensa di aver già vinto. Io intendo giocarmela fino alla fine. Io non mi tiro indietro di fronte alle sfide, fino all'ultimo giorno. Chi pensa a una partita già chiusa si sbaglia". Non si nasconde però dietro a un dito il candidato: ci si aspettava un risultato migliore, per la coalizione e i voti al sindaco, ma anche per il Partito democratico al minimo storico nella capitale, inchiodato al 17.%.
Inevitabilmente Giachetti è dovuto intervenire sulle colpe del risultato difendendo a spada tratta il premier Matteo Renzi: "Io penso che il 17% del Pd, che è comunque un risultato importate rispetto a come stavamo qualche mese fa è il risultato di un passato che pesa, delle responsabilità in mafia capitale ma anche della amministrazione di questi tre anni di Marino. Sarebbe ingiusto attribuirlo a Renzi".