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Rifiuti: se la gara per lo smaltimento dell’indifferenziata va deserta sarà emergenza

Possibile nuova crisi dei rifiuti nella capitale: domani l’apertura delle buste sulla maxi gara da 188 milioni di euro sullo smaltimento dell’indifferenziata e degli scarti dei Tmb Ama. Il primo bando era andato deserto, se anche questa gara andasse a vuoto Ama sarebbe costretta a stipulare in fretta e furia costosi contratti “ponte” con dei privati con l’incubo che l’immondizia torni ad accumularsi in mezzo alla strada.
A cura di Valerio Renzi
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Se Roma va incontro ad un nuova crisi dei rifiuti lo sapremo solo domani, quando saranno aperte le buste per la maxi gara d'appalto da 188 milioni di euro, per il trattamento di 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti, più precisamente per lo smaltimento degli scarti dell'indifferenziato, della fos e del cdr in uscita dai Tmb Ama, e per trattare l'indifferenziato trattato negli impianti di Malagratta di Colari. La precedente gara, che riguardava il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti prodotti dai due Tmb di Ama era andata deserta, ora nel bando sono rientrati anche i rifiuti che escono ed entrano negli impianti Tmb gestiti dalla Colari di Manlio Cerroni.

Cosa accadrà se l'offerta non sarà giudicata adeguata o se, scenario non impossibile, la gara andrà nuovamente deserta? Il rischio che gli impianti di Trattamento Meccanico Biologico tornino a riempirsi fino a trasformarsi in discariche provvisorie esiste, con forti ripercussioni sui centri abitati in particolare in III Municipio dove i cittadini stanno organizzando un corteo di protesta, così come tornerebbe l'incubo dei sacchetti dell'immondizia che si accumulano in mezzo alla strada. L'unica soluzione è la stipula di contratti temporanei con soggetti privati che sarebbero senza dubbio più onerosi, con l'inevitabile conseguenza di pesare su un bilancio di Ama già quanto mai precario.

Il ciclo dei rifiuti della capitale, a ormai cinque anni dalla chiusura della discarica di Malagrotta, continua a essere fragile, troppo bassa la quota di raccolta differenziata e Roma Capitale deve continuare a servirsi degli impianti di altre provincie del Lazio o a trasportare l'immondizia dei romani fuori regione o addirittura all'estero. Mentre lo scontro istituzionale tra Roma Capitale e Regione Lazio su competenze e responsabilità è ormai quotidiano.

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