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Rifiuti, le Regioni non vogliono l’immondizia di Roma: si rischia emergenza

La maggior parte delle Regioni italiane non è disposta ad accogliere l’immondizia della Capitale. La sindaca Virginia Raggi aveva lanciato un appello per chiedere aiuto fuori dal Lazio. In primis si guarda all’Abruzzo, la Toscana chiude le porte a Roma, mentre l’Emilia Romagna non ha ricevuto nessuna richiesta.
A cura di Alessia Rabbai
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Nessuno vuole i rifiuti di Roma e, alle Porte del Natale, si rischia un'emergenza. La maggior parte delle Regioni non è disposta ad accogliere l'immondizia della Capitale che veniva conferita nel Tmb Salario, chiuso dopo l'incendio che è divampato all'interno di un capannone, nel quale hanno preso fuoco tonnellate di rifiuti destinati al trattamento meccanico biologico. La sindaca Virginia Raggi aveva lanciato un appello: “Abbiamo chiesto a tutte le amministrazioni e alle regioni di aiutarci a trattare e smaltire questo quantitativo immenso di rifiuti”. Intanto la Regione Lazio, sollecitata da Ama, ha inviato una richiesta formale all'Abruzzo per chiedere una proroga all'accordo già esistente per il conferimento nei suoi impianti, in scadenza il prossimo 31 dicembre. Alla Regione sarà chiesta anche la possibilità di trasferire un quantitativo maggiore di rifiuti nel primo semestre del 2019, oltre le 70mila tonnellate all'anno previste. Dall'Abruzzo risponde il presidente vicario della giunta regionale, Giovanni Lolli che vuole una “richiesta formale anche politica da parte del Comune di Roma” per il rinnovo dell’accordo. Non ci sta la sindaca che ha preso la risposta come un ricatto. Ma Lolli ha chiarito: "Si tratta di correttezza, in mancanza di questo atto formale tra istituzioni, non sarà possibile esaudire una richiesta che fino a oggi mi è giunta solo per canali non ufficiali. Noi non siamo una colonia e dobbiamo essere trattati con dignità".

Dalla Lombardia ha risposto il presidente Attilio Fontana sorpreso dall'appello arrivato "dopo che ci hanno detto per mesi che siamo degli inquinatori perché usiamo dei termovalorizzatori". E prende tempo per valutare una risposta da dare a Roma, chiedendo che la sindaca riconosca che il sistema di smaltimento in cui conferirebbero i rifiuti della Capitale in Lombardia non inquini l'ambiente.

L'Emilia Romagna non dimentica le polemiche dello scorso anno, quando aveva dato la disponibilità alla Capitale di conferire i rifiuti ma allora Roma aveva deciso di mandarli in Abruzzo. "Mi arrivarono gli insulti del Movimento 5 Stelle dicendo che volevo strumentalizzare politicamente" la questione, ha commentato il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini che ha chiarito: "A noi non è arrivata nessuna richiesta e mi auguro che nessuno ci venga a chiedere nulla".

La Toscana ha chiuso le porte a Roma, privilegiando il conferimento dei propri rifiuti: "In questa fase non credo che la Toscana possa essere disponibile ad accogliere rifiuti da altre regioni anche perché il principio lo abbiamo messo anche negli atti", ha spiegato l'assessore all'Ambiente e ai Rifiuti, Federica Fratoni.

Donato Toma, presidente della Regione Molise ha detto che:"Avremmo la possibilità di aiutare Roma" ma che la questione andrebbe messa sul tavolo di una trattativa. E ha chiarito che i rifiuto della Capitale verranno presi solo "dopo aver accettato e lavorato i rifiuti della nostra Regione".

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