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‘Restituiti’ i figli sottratti alla mamma infermiera: nessun rischio Covid per i bimbi

Mamma Donatella, infermiera in un ospedale no Covid potrà riabbracciare i figli che il tribunale aveva affidato in via esclusiva al padre per ‘proteggerli’ dal rischio di ammalarsi. La mamma infermiera ha vinto la battaglia condotta con il centro antiviolenza Marielle Franco e Fondazione Pangea onlus.
A cura di Angela Marino
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Un provvedimento del giudice aveva affidato la custodia dei suoi bimbi in via esclusiva al papà per ‘proteggerli' da un presunto rischio Covid. In realtà Donatella S., infermiera di Anzio e madre separata, non ha mai lavorato in un ospedale Covid e ha sempre seguito le procedure di sicurezza. Per questo, con udienza avvenuta proprio in questi giorni, il giudice ha deciso di revocare il provvedimento con cui le aveva sottratto la custodia dei bimbi per assegnarla in forma esclusiva all'ex e le ha permesso di riavere i suoi piccoli. È l'esito di una battaglia, di cui Fanpage ha dato notizia per primo, combattuta da mamma Donatella con il sostegno del centro antiviolenza Marielle Franco e quello di Fondazione Pangea Onlus, che l'ha guidata nel percorso legale che l'ha portata a riabbracciare i suoi figli, ricorrendo a uno strumento specifico.

Si tratta della richiesta di “Congedo per le donne vittime di violenza di genere", presentata all'ASL Roma 6 di Albano e accolta prontamente, permettendo alla giovane mamma di godere del congedo dallo scorso 4 aprile e fino ad agosto. In questo modo e dopo essersi sottoposta a un tampone risultato negativo al Covid19, Donatella ha visto cadere ogni circostanza di presunto pericolo che potesse tenerla lontana dai suoi bimbi. La vicenda, è stata seguita con attenzione da Pangea, che si è sempre battuta contro ogni forma di strumentalizzazione, specialmente quella di una circostanza storica tragica come quella che stiamo vivendo per la pandemia.

"L’emergenza Coronavirus ha visto aprirsi una nuova, bruttissima pagina per le donne, che vede la violenza entrare in casa insieme al Covid, con il rischio che quest’ultimo inizi a mietere ancora più vittime – aggiunge Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus e coordinatrice rete antiviolenza Reama – In situazione come quella citata il rischio è che il Covid-19 possa diventare in alcuni casi un appiglio per ribaltare o assumere decisione avventate. Anche per questo come Fondazione Pangea Onlus abbiamo chiesto a gran voce, nei tavoli istituzionali, che il tema dei minori contesi entri nel dibattito pubblico e politico, con un'attenzione particolare a quelli che vivono o assistono alla violenza, come i figli delle donne maltrattate."

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