Rocca di Papa, ancora morti legati a Rsa San Raffaele: prolungata zona rossa
La Regione Lazio ha prolungato il cordone sanitario intorno alla casa di cura San Raffaele a Rocca di Papa: il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato l'ordinanza con cui si stabilisce l'isolamento ‘fino a data da destinarsi'. Ossia fino a quando il cluster non sarà risolto e tutti i pazienti della struttura trasferiti. Nonostante i pazienti positivi siano stati separati dai negativi, ci sono ancora dei problemi da risolvere: fino ad allora, il cordone sanitario non sarà allentato. Solo ieri tre uomini provenienti dalla clinica San Raffaele sono morti. In tutto sono stati diciassette i decessi del Lazio: molti legati alle Rsa dei Castelli Romani.
Il cordone sanitario intorno alla casa di cura San Raffaele è stato istituito il 14 aprile, quando è stato reso noto che la struttura era diventata un vero e proprio focolaio di coronavirus, con pazienti positivi lasciati in stanza con i sani e contagi in costante aumento. Quasi 200 le persone contagiate, oltre 20 i morti. Il 16 aprile è stato diffidato il direttore sanitario del San Raffaele (non avrebbe avuto i titoli per ricoprire quel ruolo), mentre il 23 è stata diffidata l'intera struttura. Su quanto avvenuto all'interno della clinica indaga la Procura di Velletri: al momento l'ipotesi di reato è omicidio colposo, che però potrebbe trasformarsi in epidemia colposa.
A oggi, la maggior parte degli ospiti è stato trasferita, ma l'allerta rimane ancora alta. La sindaca di Rocca di Papa Veronica Cimino aveva chiesto, in una lettera alla Regione Lazio, di ridurre il perimetro del cordone sanitario ai soli cancelli del San Raffaele. "Probabilmente andava fatta un'altra ordinanza regionale con un perimetro diverso ma hanno preferito fare una proroga, era la scelta più semplice – spiega la prima cittadina a Fanpage.it – Dispiace perché non è semplice tenere in piedi tre checkpoint con tutte quelle forze di polizia. Loro non sono sul territorio, quindi non si rendono conto: è antipatico mettere in piedi un grosso dispiegamento di forze quando non serve".