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Regione Lazio: 43 milioni per sostegno all’affitto e 100 milioni per le piccole imprese a tasso zero

Il presidente Nicola Zingaretti e la giunta della Regione Lazio hanno presentato oggi nel corso di una videoconferenza stampa le misure economiche contenute nel pacchetto Regione Vicina, destinato alle famiglie in difficoltà e al sostengo alle imprese, in particolare quelle piccole e piccolissime. “Azioni concrete che abbiamo chiamato ‘Regione vicina’ per essere vicini alle persone e alle imprese anche da un punto di vista economico”, ha spiegato Zingaretti.
A cura di Valerio Renzi
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Si chiama Regione Vicina il pacchetto di misure economiche a sostegno di imprese e famiglie presentato oggi nel corso di una conferenza stampa in videoconferenza dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti, assieme al vicepresidente Daniele Leodori e agli assessori competenti a cominciare dall'assessora al Bilancio Alessandra Sartore. Si tratta di iniziative sostenute esclusivamente dal bilancio regionale (tranne la cassa integrazione), con l'obiettivo di sostenere le fasce sociali più in difficoltà dentro la crisi, e per aiutare le imprese (soprattutto quelle piccole e piccolissime) a ripartire. Parola d'ordine: semplificazione, per accedere a sussidi e aiuti (a cominciare dai buoni pasto erogati dai comuni) e al credito.

Sostegno all'affitto per chi è in difficoltà

Per quanto riguarda le famiglie la novità più significativa è lo stanziamento di 43 milioni di euro per il sostegno al pagamento dell'affitto. Si tratta di 21 milioni di euro già stanziati per i buoni affitto a disposizione dei comuni, la cui erogazione sarà accelerata, e di 22 milioni di euro destinati per quelle famiglie che, tra febbraio e maggio, hanno perso almeno il 50% del loro reddito se questo non supera in totale i 7.000 euro per il periodo indicato. Per accedere alla misura basterà presentare un'autocertificazione.

21 milioni per i buoni spesa

Sul fronte dell'aiuto chi si trova in una condizione di difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria, che giorno dopo giorno sta diventando sempre di più una crisi sociale, la Regione Lazio ha confermato l'impegno per 21 milioni di euro (7 milioni per Roma Capitale, 12 per le altre province) che andranno ad aggiungersi al finanziamento nazionale per i buoni spesa. "L'augurio è che tutti i comuni facciano la loro parte, velocizzando l'erogazione di tale misura grazie a meccanismi di autocertificazione", ha spiegato Leodori. Il riferimento è evidentemente al comune di Roma, dove sono già pervenute decine di migliaia di richieste e sono state sottolineate le possibili difficoltà procedurali da parte di municipi e associazioni. 2 milioni di euro andranno poi ad associazioni e terzo settore impegnati sul fronte della solidarietà.

Cassa integrazione: nel Lazio coinvolti 50.000 lavoratori

Leodori ha anche aggiornato i numeri delle richieste di cassa integrazione pervenute al momento, che sono oltre 20.000 e riguardano circa 50.000 lavoratori. La maggior parte delle richieste, il 94,1% riguarda aziende sotto i 5 dipendenti, segnale che le imprese maggiormente insofferenza sono quelle piccole e artigiane. E proprio a sostegno di questa categoria d'impresa che la Regione Lazio ha stanziato 100 milioni di euro per prestiti a tasso zero da distribuire tramite Artigiancassa. Il bando sarà reso pubblico il 9 aprile e servirà a finanziare fino a 10.000 aziende per 10.000 euro ognuna. Il vicepresidente della regione ha poi illustrato altri provvedimenti allo studio tra con gli enti di credito, tra l'apertura di filiere di credito per altri 400 milioni di euro a tassi agevolati, oltre che un contributo all'affitto per esercizi commerciali e laboratori artigiani e lo stop alla restituzione dei finanziamenti regionali per tutto l'anno in corso.

Zingaretti: "La cosa più importante è semplificare le procedure"

"Da amministratore voglio dire che importanti sono naturalmente le risorse finanziarie e ieri il ministro Gualtieri ha dato numeri importanti. Ma se posso fare un appello al governo, la cosa più importante nelle azioni che si attueranno è la semplificazione delle procedure. Noi non potremo avere nessuna ripresa se non si semplifica l'organizzazione dello Stato. Perché un'Italia più semplice porta con sé il tema della velocità nell'attuazione dei processi", ha spiegato Nicola Zingaretti". "Perché quando rientriamo nella normalità – ha sottolineato – siamo bloccati da un sistema burocratico che non è adeguato a far riaccendere i motori del sistema Italia: non si può lavorare in uno Stato che lavora in fila indiana, ma deve lavorare in batteria".

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