Regionali Lazio 2018: Grasso ottiene il mandato a trattare con Zingaretti
Missione compiuta per Pietro Grasso. All'assemblea dei delegati di Liberi e Uguali del Lazio, che si è tenuta ieri pomeriggio a Roma, il candidato della formazione di sinistra ha ottenuto il mandato a trattare con Nicola Zingaretti le condizioni programmatiche per l'appoggio alla sua candidatura. Una scelta che rischia di dilaniare l'alleanza di sinistra a Roma e nel Lazio, con una decisione che è stata vissuta da molti dei delegati come ‘calata dall'alto'.
Alla fine dell'assemblea Grasso ‘si prende' il mandato di sondare le condizioni dell'ingresso nella coalizione che sostiene il governatore uscente, nonostante la maggior parte degli interventi hanno chiesto di esprimere una candidatura autonoma dal Partito democratico, rispettando il processo iniziato a livello nazionale. Un‘unità del centrosinistra nel Lazio, invocata a mezzo stampa da Veltroni e Prodi, e di fatto imposta dai vertici di Mdp che guardano a Zingaretti e al percorso nel Lazio come il modello di un centrosinistra senza Renzi. Una posizione rafforzata dalla mancanza di un nome ‘forte' per un percorso autonomo, e dal consenso di cui il presidente della Regione Lazio gode in molto del potenziale elettorato di LeU.
Queste le condizioni che Grasso porrà a Zingaratti e al Partito democratico: approvazione entro sei mesi del piano rifiuti e no a nuovi inceneritori; no alla costruzione dell'autostrada Roma-Latina; reddito minimo garantito per chi è espulso dal ciclo produttivo; più finanziamenti per il diritto allo studio. Per quanto riguarda la sanità (il punto più dolente): sblocco del turnover, reinternalizzazione dei servizi, uso pubblico delle strutture romane del Forlanini, del Santa Maria della Pietà e del San Giacomo.