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Regina, costretta a prostituirsi e a ingozzarsi “per pagare il diavolo, il male ha deciso così”

Emergono altri terribili dettagli sul caso di Regina, la 28enne torturata e costretta a prostituirsi dai vicini di casa: “Oltre a portare il denaro, c’è un’altra prova per superare il male, mangiare elevate quantità di cibo. A colazione ciambelle. A pranzo: cotolette, supplì, fritti. A cena, fino a dieci panini e pasta. A giugno subisco la cancellazione della mia identità. Mi fanno mangiare i panini che vomito. Mi rasano i capelli, le sopracciglia. Mi dicono che devo subire le torture, che il male ha deciso così”.
A cura di Enrico Tata
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Regina, 28 anni, costretta a prostituirsi dai vicini di casa
Regina, 28 anni, costretta a prostituirsi dai vicini di casa

Costretta a offrire sesso a pagamento, a ingozzarsi di fritti fino a diventare irriconoscibile, rasata a zero anche nelle sopracciglia e infine picchiata e umiliata, ustionata con utensili roventi e pure con un ferro da stiro. I suoi terribili aguzzini sono i vicini di casa: Roberta, si chiamavano ‘sister', il fidanzato e la mamma di quest'ultima. L'incubo di Regina, 28enne di Albano Laziale, comincia nel 2016 quando muore sua madre e lei perde il lavoro. "Ero sola, fragile, Roberta e sua madre Maria dicono che posso contare su di loro", si legge in un passo della testimonianza della ragazza riportata oggi sul Corriere della Sera. Le sevizie, le torture a cui è stata sottoposta avevano una spiegazione malata e malvagia: "Mi hanno detto che ero vittima di un maleficio". Roberta e la madre la costringono a vendere una cucina comprata dalla madre e le fanno consegnare a loro i soldi "per farmi levare questo malocchio".

Tutto quello che sarà costretta a fare in seguito sarà una ricompensa per "il diavolo" e le torture subite "perché il male ha deciso così". A inizio 2017 le vicine la mandano a Bologna: "Mi dicono che sono costretta ad andare perché bisogna pagare il diavolo". In realtà in Emilia comincia a prostituirsi e comincia a inviare soldi a Roberta. A Natale del 2017 torna ad Albano e i vicini la obbligano a prostituirsi e a consegnare i soldi. Non solo: "Roberta mi dice che, oltre a portare il denaro, c’è un’altra prova per superare il male, mangiare elevate quantità di cibo. A colazione ciambelle. A pranzo: cotolette, supplì, fritti. A cena, fino a dieci panini e pasta". Se Regina non mangiava veniva picchiata e ustionata. "A giugno subisco la cancellazione della mia identità. Mi fanno mangiare i panini che vomito. Mi rasano i capelli, le sopracciglia. Il ragazzo di Roberta mi passa il ferro da stiro sui glutei. Mi dicono che devo subire le torture, che il male ha deciso così". Un cliente la vede in condizioni terribili e dà l'allarme. Grazie a lui Regina viene trovata in casa e liberata dalla sua terribile schiavitù.

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