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Rapina bar a Cinecittà, parla ladro che ha ucciso il complice: “Puntavamo a bottino da 25mila euro”

Rimane in carcere Enrico Antonelli, il rapinatore di 58 anni che durante la rapina al bar di Cinecittà ha ucciso il complice con un colpo di pistola. Sono tre i proiettili sparati: uno ha compito il complice uccidendolo, l’altro ha ferito il titolare del bar, mentre il terzo è andato a vuoto. I due si erano conosciuti in carcere.
A cura di Natascia Grbic
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Rimane in carcere Enrico Antonelli, arrestato in seguito al tentativo di rapina effettuato al "Caffè Europeo", a Cinecittà. A convalidare l'arresto, la gip Maria Paola Tomaselli. Durante l'assalto al bar, perse la vita il suo complice, Ennio Proietti: secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra mobile della polizia, sarebbe stato proprio Antonelli a uccidere Proietti, con un colpo di pistola partito durante la colluttazione col titolare del bar. Inizialmente si era creduto che il proprietario del "Caffè Europeo" avesse risposto al fuoco per difendersi, ma poi la figlia ha dichiarato che il padre non era armato e che il colpo di pistola che ha ucciso Proietti è stato sparato proprio da Antonelli. Quest'ultimo già nel 1999 era stato arrestato per aver ferito un maresciallo dei carabinieri durante un tentativo di rapina. Sia Antonelli sia Proietti, 58 e 62 anni, erano volti noti alle forze dell'ordine dato che nel corso della loro vita erano entrati e usciti molto spesso dal carcere.

Rapina nel bar a Cinecittà, la dinamica della sparatoria

Dalla pistola di Enrico Antonelli sono stati sparati tre proiettili nel bar di via Ciamarra. Il primo colpo è quello che ha ucciso Ennio Proietti, il secondo ha ferito il titolare del locale, mentre il terzo è andato a vuoto. Le analisi balistiche sono state facilitate dalla visione delle telecamere a circuito chiuso presenti nel bar. Secondo quanto riportato nel provvedimento del giudice, i due rapinatori si erano conosciuti in carcere lo scorso agosto: lì era nata un'amicizia che ha poi portato alla decisione di compiere una rapina insieme. Antonelli ha dichiarato ai magistrati che lui avrebbe dovuto portare via i soldi, mentre Proietti avrebbe dovuto guardargli le spalle. I due, che avevano effettuato un sopralluogo nel bar prima della rapina, puntavano a un bottino da 25mila euro.

La rapina al "Caffè Europeo" di Cinecittà e la morte di Proietti

La rapina al "Caffè Europeo" di Cinecittà è avvenuta la sera del 5 novembre. Ennio Proietti ed Enrico Antonelli sono entrati nel bar per compiere una rapina: doveva essere un'operazione di routine, minacciare il proprietario e scappare con i soldi. Il titolare del bar ha però reagito, bloccando Proietti. Mentre tra i due era in corso una colluttazione, Antonelli ha tirato fuori una pistola e avrebbe fatto fuoco, uccidendo il complice. Bloccato da un poliziotto fuori servizio, è stato arrestato e condotto in carcere. Zhou, il proprietario del bar, è stato portato all'ospedale in codice rosso: nonostante la gravità delle sue condizioni è stato operato e non è in pericolo di vita.

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