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Raggi va da Conte: al Governo amico chiederà 1,5 miliardi e più poteri per Roma

Primo incontro ufficiale tra il premier Giuseppe Conte e la sindaca di Roma Virginia Raggi per parlare dei problemi della capitale. Al Presidente del Consiglio del governo amico, Raggi chiederà maggiori risorse (si parla di 1,5 miliardi per le infrastrutture) e una riforma che dia poteri speciali alla Capitale.
A cura di Valerio Renzi
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Oggi Virginia Raggi incontrerà il premier Giuseppe Conte. Al presidente del Consiglio del tanto agognato governo amico, la sindaca di Roma chiederà più poteri per la capitale, ma soprattutto più denaro per poter affrontare i tanti problemi della capitale. Da quando è stata eletta Raggi ha dovuto trattare prima con Renzi e poi con Gentiloni, ma anche e soprattutto nell'ultimo periodo con l'ex ministro dell'Economia Carlo Calenda che aveva lanciato il "Tavolo per Roma". Con tutti e tre i rapporti sono sempre stati difficili, a volte tesi. È ormai una costante che chi si trova a governare Roma chieda al governo centrale maggiori risorse e una riforma dello statuto della città, per dare uno status speciale alla capitale trasferendo al Campidoglio maggiori poteri. Lo aveva fatto anche Ignazio Marino prima della vittoria del M5s e da anni i progetti di riforma dell'architettura istituzionale di Roma si affastellano l'uno sull'altro.

Nel corso dell'atteso faccia a faccia Virginia Raggi chiederà prima di tutto molte più risorse. Al precedente governo Raggi aveva chiesto 1,8 miliardi per fare fronte ai bisogni della città, ora la cifra che l'amministrazione pentastellata è pronta a presentare al governo è di 1,5 miliardi per far fronte alla manutenzione della città, a cominciare da strade e ponti. La cifra sarebbe contenuta in un dossier passato anche per il ministero delle Infrastrutture e noto al titolare del dicastero Toninelli, uno dei ministri con cui Raggi si è interfacciata prima dell'incontro di questa mattina. Con un investimento di questo tipo per rifare le strade, consolidare mura ed edifici storici, mettere in sicurezza i ponti, la sindaca potrebbe effettivamente cambiare la percezione della seconda metà del suo mandato: il numero dei cantieri aperti sarà il segnale da dare ai cittadini che qualcosa è davvero cambiato con il M5s al governo della città.

L'idea del Movimento 5 stelle sarebbe poi quella di incardinare un progetto di legge per Roma Capitale, per "rilanciare il disegno attuativo delle disposizioni costituzionali su Roma Capitale con legge dello Stato", scrivendo "un nuovo Patto tra la Repubblica e la sua Capitale, restituendole nuova e definitiva dignità", come sta scritto nel programma sottoscritta anche dalla Lega. Ma che l'alleato di governo sia disponibile a vedere riconosciuti a Roma poteri speciali, che potrebbero trasformare la città e la sua area metropolitana in una sorta di regione a statuto speciale, è tutt'altro che certo.

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