Roma senza assessore al Bilancio, Tutino dice no: “Messo alla graticola dal M5s”
È da quasi un mese che Roma non ha un assessore al Bilancio dopo l'addio di Marcello Minenna. Ora Virginia Raggi sembrava aver finalmente trovato il nome giusto, dopo il licenziamento prima ancora del debutto di Raffaele De Dominicis, e soprattutto disponibile ad accettare la sfida dopo tanti rifiuti. Salvatore Tutino, giudice della Corte dei Conti appena andato in pensione. Tutino ha anche una lunga esperienza nel campo dell'evasione fiscale e nella finanza pubblica.
Peccato che l'ex magistrato contabile abbia detto ufficialmente "no grazie", stanco degli attacchi di una parte del M5s. “Non posso accettare – spiega – accuse totalmente infondate e prive di ogni elemento di verità. Avevo dato la mia disponibilità, consapevole delle difficoltà e dei rischi che l’impegno avrebbe comportato. Ma pensavo a difficoltà legate all’impegnativo lavoro che mi sarei trovato ad affrontare come assessore al bilancio della Capitale”.
“Da diversi giorni – continua Tutino- sono sulla graticola sottoposto a esami surreali. Sono diventato oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno. Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta, minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro. Perciò, nel ringraziare la sindaca per la considerazione, ritiro la mia disponibilità a fare l’assessore al bilancio. Continuerò, con serenità e rinnovato impegno, a dare il mio contributo alla Corte dei conti”.
Il riferimento di Salvatore Tutino è tra gli altri al membro del direttorio Roberto Fico, che aveva ammonito dalle colonne de la Stampa: "Deve scegliere Virginia, ma su quella persona noi abbiamo fatto delle interrogazioni parlamentari, atti motivati e scritti che è bene che un sindaco 5 stelle valuti prima di decidere. Magari ci siamo sbagliati e ha ragione il sindaco, ma quegli interventi vanno presi in considerazione”. Gli aveva fatto eco Carla Ruocco: "Avevamo proposto tutti assieme un’idea del governo della città, condivisa. Ma il sindaco è Raggi, decida lei e poi, qualunque cosa succeda, si assuma le sue responsabilità".
Raggi: "Era solo un'ipotesi. Nome arriverà presto"
Un fulmine al ciel sereno per la sindaca. Dalle pagine de il Messaggero questa mattina lo stesso Tutino si diceva invece ancora disponibile ad accettare l'incarico, ma sottolineava: "Io non voglio accusare nessuno, se mi di- cono che appartengo alla casta mi vedo proiettato improvvisamente in un orizzonte sconosciuto". Minimizza Virginia Raggi all'uscita dal Campidoglio: "Era una delle persone che stavamo esaminando, ma il nome arriverà presto".