Primarie Roma 2016: “Sabato non si vota”. Paura di affluenza flop
Meno due giorni alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco della Capitale, e oggi il coordinatore del comitato organizzativo Giancarlo D'Alessandro, ha detto no alla richiesta di votare non solo domenica 6 marzo, ma anche sabato 5. "Alla riunione convocata ieri con i rappresentanti dei candidati è emersa la mancanza di tempi tecnici per mettere d'accordo tutti. Abbiamo preso atto – ha spiegato il coordinatore – della divergenza, visto che due candidati si sono dissociati da questa possibilità e quindi resta la giornata di domenica".
La richiesta era arrivata da Roberto Giachetti, e presto era stata raccolta dal Roberto Morassut, Gianfranco Mascia e Chiara Ferraro. Contrari Stefano Pedica e Domenico Rossi. Per un cambiamento simile in corsa era necessario il "sì" unanime dei candidati. "Caro commissario – aveva scritto rivolto a Matteo Orfini Giachetti – ti supplico di fare qualunque cosa perché si pos- sa votare anche sabato: credo che sia non solo nell’interesse mio, ma anche degli altri candidati e dell’intero Pd".
La paura è che le primarie siano un vero e proprio flop. Nel 2013, quando le urne decisero l'investitura di Ignazio Marino, si presentarono in 100.000 alle urne nelle sezioni dei partiti del centrosinistra. Il rischio è che la cifra dei votanti non sarà neanche lontanamente vicina a quella di tre anni fa, per una competizione che non ha mai appassionato gli elettori e il popolo del centrosinistra, ancora sotto choc per il coinvolgimento di diversi esponenti Pd nell'inchiesta su Mafia Capitale e per la fine dal notaio della giunta Marino. Il vincitore potrebbe così partire già azzoppato per la volata finale.