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Pomezia, appiccano incendio negli uffici del comune e in un negozio: si cercano i mandanti

Individuata la banda ritenuta responsabile dell’incendio negli uffici di Pomezia poco più di un anno fa e del rogo che nel febbraio 2016 ha distrutto il negozio ‘Pratiko’ sulla via del Mare. Tre persone sono così finite in manette, tra cui una ragazza. Ora gli inquirenti vogliono individuare i mandanti.
A cura di Valerio Renzi
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Nell'aprile del 2017, poco più di un anno fa, ignoti si erano intrufolati negli uffici del comune di Pomezia, tentando di appiccare un incendio di vaste proporzioni nell'ufficio pubblico. Dopo più di un anno di indagini tre persone sono ora finite in manette. Si tratterebbe degli esecutori materiale e di uno dei mandanti "intermedi" dell'attentato. Lo stesso gruppo nel febbraio del 2016 avrebbe organizzato e messo in pratica l'incendio dell'esercizio commerciale Pratiko al civico 87 della via del Mare, completamente distrutto dalle fiamme.

Secondo quanto ricostruito dalle telecamere di sicurezza e da alcuni testimoni due uomini avevano tentato di dare fuoco alla sede del comune a sud di Roma, utilizzando una vera e propria bomba incendiaria costituita da tre taniche di benzina da cinque litri ciascuna. Per innescare l'incendio hanno così lanciato una bottiglia molotov all'interno. La fiammata ha però investito uno degli autori, rimasto ustionato. E proprio un ustione alla mano destra è stato l'ultimo tassello che ha portato all'arresto di un uomo a ridosso dei fatti: un pregiudicato di 43 anni residente ad Anzio.

"Le indagini – si legge in una nota dei carabinieri – condotte sinergicamente dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e della Compagnia di Pomezia, anche mediante l’ausilio di strumentazione tecnica, si sono concentrate subito dopo su un gruppo di soggetti ritenuti vicini all’arrestato, portando all’esatta identificazione degli altri correi e precisamente un 36enne di origine bosniaca con numerosi precedenti penali, ritenuto il promotore del gruppo criminale, nonché un 31enne ed una 24enne, italiani ed all’epoca conviventi fra loro, tutti domiciliati di fatto fra Torvajanica ed Ardea".

A casa di uno degli arrestati i carabinieri hanno trovato altri tre ordigni artigianali. Proseguono le indagini per chiarire le ragioni degli incendi e individuare eventuali mandanti. I due uomini arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Velletri, mentre la donna si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione.

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