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Poliziotto morto a Napoli, raccolta fondi per la moglie e i figli del Reparto Volanti di Roma

Pasquale Apicella è morto lo scorso 27 aprile mentre inseguiva una macchina con a bordo tre rapinatori: centrato in pieno dalla loro auto, è morto praticamente sul colpo. La sua famiglia si trova ora in seri problemi economici: il suo era l’unico stipendio in casa, con il quale riuscivano a vivere anche la moglie e i due figli, di cui uno con bisogno di cure mediche.
A cura di Natascia Grbic
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I poliziotti del reparto Volanti di Roma hanno avviato una raccolta fondi per aiutare la famiglia di Pasquale Apicella, l'agente morto lo scorso 27 aprile a Napoli mentre inseguiva tre ladri. "La Famiglia dell’Agente Scelto Apicella deceduto a Napoli durante il servizio ha bisogno urgente di aiuto economico – si legge nel messaggio diffuso dai poliziotti di Roma – Oltre a non avere più alcun sostentamento ed uno dei bambini con problemi medici, hanno anche un mutuo sulla propria abitazione che senza alcuno stipendio non potranno pagare. Anche un piccolo gesto può fare la differenza. Questo il conto corrente: IT43C0310439950000000823930 Benef. Giuliana Ghidotti Apicella".

Già lo scorso primo maggio i colleghi romani di Pasquale Apicella hanno voluto omaggiare l'Agente Scelto con un minuto di silenzio e un giro in una piazza del Popolo totalmente deserta. Anche gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno espresso cordoglio per la morte di Apicella tramite il comandante Antonio Di Maggio, il quale ha auspicato che "i colpevoli paghino per quanto accaduto, senza alcun sconto di pena".

Pasquale Apicella è morto la notte del 27 aprile mentre in macchina con un altro collega stava inseguendo un auto di rapinatori in via Abate Minichini a Napoli. Per sfuggire all'arresto, i tre hanno imboccato contromano e a gran velocità via Calata Capodichino: durante l'interrogatorio hanno dichiarato di essere prima riusciti a schivare un autobus, ma di non aver potuto evitare l'impatto con la volante. Gravissime le ferite riportate da Apicella, morto praticamente sul colpo. I tre a bordo dell'auto sono finiti in carcere con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, tentata rapina, tentato furto, lesioni dolose e ricettazione, mentre il quarto è accusato di favoreggiamento.

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