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Piazza Navona senza bancarelle, minacce all’assessore pro-decoro

Lo scorso giovedì bagarre nell’aula del I Municipio durante la protesta dei commercianti ambulanti “cacciati” da Piazza Navona. Minacce all’assessore al Commercio Emiliani: “Clima diventato pesante ma vado avanti, i romani sono con noi”.
A cura di Valerio Renzi
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E' lo scorso giovedì quando gli ambulanti del mercatino della Befana di piazza Navona si presentano nella sala consiliare del I Municipio, per protestare contro la riduzione delle licenze passate da 115 a 72. Durante la protesta uno dei presenti ha minacciato l'assessore al Commericio Jacopo Emiliani Piscitelli, in prima fila nella battaglia per mantenere il decoro della storica piazza romana: "Guarda bene chi sono, perché io quell'Emiliani lo ammazzo". Parole che, se non rappresentano forse una minaccia concreta danno il segnale di un clima diventato esasperato tra istituzioni e ambulanti.

"L’uomo, un romano di mezza età con i capelli brizzonalti – racconta l'assessore del I Municipio – a un certo punto si è avvicinato al capogruppo di Sel, gli ha mostrato la sua carta d’identità e poi ha detto che mi avrebbe ammazzato. Non credo che lo voglia fare veramente, ma certo l’atmosfera è diventata pesante. Alla fine del consiglio sono dovuto uscire dal resto per evitare problemi. I commercianti urlavano anche di non farmi vedere in piazza Navona, altrimenti sarebbe stato peggio per me. E infatti evito di andarci per il monento, più che altro perché non voglio che i miei comportamenti vengano letti come delle provocazioni. Ci tornerà insieme alla presidente e all’assessore al commercio del Campidoglio, Marta Leonori, quando inizieranno le attività alternative per i bambini".

I vigili urbani sono stati messi al corrente delle minacce e "il comandante generale Clemente sta valutando come procedere". Emiliani difende poi il suo operato "perché migliaia di romani hanno apprezzato quello che abbiamo fatto su piazza Navona, sono con noi". Solidarietà dai colleghi di partito: un'interrogazione parlamentare è stata depositata dal deputato Khalid Chaouki, tra i firmatari anche Renzo Carella, Marco Causi, Laura Coccia, Fabrizia Giuliani, Fabio Melilli, Marco Miccoli, Emiliano Minnucci, Ileana Piazzoni, Marietta Tidei.

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