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“Per il Giubileo è giusto che paghi anche il Vaticano”

Parola di Angelo Rughetti, sottosegretario alla Pubblica Amministrazione che a sottolineato come lo sforzo economico non solo non può ricadere sulle casse, già in rosso, della città, ma dovrà sostenuto assieme dallo Stato italiano e dal Vaticano.
A cura di Valerio Renzi
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"Come abbiamo chiesto da cittadini romani che il governo nazionale riconoscesse alla città qualcosa in più per essere la capitale della Repubblica, penso che lo stesso ragionamento debba essere fatto tra lo Stato del Vaticano e la Città di Roma". Parola di Angelo Rughetti, sottosegretario al Pubblica Amministrazione intervistato oggi da il quotidiano il Messaggero. Non ha dubbi Rughetti: lo sforzo economico non solo non può ricadere sulle casse, già in rosso, della città, ma dovrà sostenuto assieme dallo Stato italiano e dal Vaticano: "credo che le due parti, Città di Roma e Stato Vaticano, debbano incontrarsi laicamente, per fare un'analisi della ricaduta di questa scelta e rendersi conto di quali sono gli effetti".

Nonostante sottolinei l'inadeguatezza della città ad accogliere un evento di tale portata in così pochi mesi, Rughetti boccia l'ipotesi di un commissario: "Nonostante gli sforzi di Marino, una inadeguatezza amministrativa della struttura è sotto gli occhi di tutti. Nessuno pensi di avere la bacchetta magica. Bisogna avere l'umiltà di sedersi attorno a un tavolo e trovare soluzioni". Il sottosegretario preferirebbe al commissario con la bacchetta magica, un tavolo più largo dove ci sia posto per tutte le istituzioni coinvolte: "Penso sia corretto dire mettiamo insieme tutte le energie disponibili. Se questo diventa una cabina di regia, una sede interistituzionale dove discutere, sono d'accordo. Sono invece contrario – sottolinea il sottosegretario – a poteri straordinari. C'è poco tempo e non ci sono opere da fare, il commissario non serve".

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