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Panama Papers. Broker, imprenditori e volti dello spettacolo: chi sono i romani coinvolti

Nella lista dei primi cento nomi di cittadini italiani che compaiono nei leaks dell’inchiesta Panama Papers, compaiono molti broker, imprenditori e volti noti dello spettacolo romani.
A cura di Valerio Renzi
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Nei primi cento nomi di cittadini italiani, i cui nomi compaiono nei leaks dell'inchiesta giornalistica Panama Papers, molti sono romani. Oltre ai personaggi dello spettacolo Carlo Verdone e Barbara D'Urso, i cui nomi erano già stati resi pubblici, ecco una schiera di imprenditori, professionisti e procuratori di Roma e del Lazio, che avrebbero esportato capitali all'estero tramite società offshore.

C'è ad esempio Simeone Raccah, immobiliarista, venuto all'onore delle cronache per la vicenda del Cinema America: la sala di Trastevere occupata e poi sgomberata, e su cui Raccah, con il suo socio Massimo Paganini, aveva progettato di costruire una palazzina con mini appartamenti. Gli imprenditori Sergio e Simone Vicari, originari della provincia di Rieti, condannati nel 2012 in primo grado con altre cinque persone per presunta miliardaria commessa ad Alghero nel 2006, da una società per incassare i fondi messi a disposizione per lo sviluppo industriale.

Altri due noti imprenditori sono Roberto e Stefano Ottaviani, quest'ultimo genero di Gianni Letta e titolare di una grossa azienda di catering. Ben noto al mondo della politica è anche l'ex senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, professione avvocato, condannato il 21 ottobre del 2015 in appello li sono a 3 anni e 4 mesi di reclusione per il crac della Imc, fallita nel 2007. Compaiono poi tre nomi della dinastia di editori musicali Bideri-Villevielle, Flavio, Silvia e Valentino.

Diversi i professionisti coinvolti, come il commercialista Gianluca Apolloni che nel 2013 veniva descritto dagli inquirenti come "profondo conoscitore dei sistemi di traghettamento dei capitali e dei titoli societari verso Panama, Stato noto per la sua totale non cooperazione su piano giudiziario". In quell'occasione Apolloni era coinvolto in un'inchiesta, accusato di far parte, tra gli altri con Massimo Ciancimino, di un'associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale.

C'è poi il broker Marco Toseroni, per gli inquirenti la mente finanziaria la mente del riciclaggio di 2 miliardi di euro che ha coinvolto gli ex vertici di Fastweb e Telecom Italia Sparkle, tra il 2003 e il 2007. Toseroni ha patteggiato una condanna a cinque anni. Carlo Focarelli, anche lui broker, è considerato invece la mente del maxi riciclaggio orchestrato da Gennaro Mokbel, condannato a 11 anni è tra i nomi che si sarebbero rivolti allo studio legale Mossack e Fonseca per portare capitali a Panama.

Ci sono poi gli imprenditori Neli Da Silva Rigo de Righi,  Emanuele Valentini, Vincenzo Cuffaro, Marco De Montis e Giovanni Cialella, gli avvocati Francesco Lauri e Giancarlo Russo Corvace, il manager Petr Losev.

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