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Ostia rivoluzione a metà: abbattuti i chioschi sulle spiagge libere, mancano i servizi

Abbattuti i chioschi sulle spiagge libere di Ostia, la rivoluzione annunciata dal Movimento 5 stelle sembra essersi compiuta solo a metà, tra strutture abbandonate, passerelle sconnesse, servizi che mancano come docce e acqua potabile. Un viaggio sull’arenile di Ostia dove il “lungomuro” degli stabilimenti, per quanto illegale, rimane però al suo posto.
A cura di Valerio Renzi
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Abbattuti i chioschi sulle spiagge libere di Ostia, il panorama sul lungomare è sicuramente cambiato, ma la rivoluzione annunciata e sbandierata dal Movimento 5 stelle sembra essersi fermata solo a metà. "Vogliamo garantire ai cittadini romani la completa fruizione delle spiagge libere, all'insegna della legalità e della sicurezza. Come già annunciato in precedenza saranno assicurati i servizi di assistenza bagnanti e pulizia degli arenili, servizi igienici, acqua potabile, docce, zone d'ombra e passerelle. Stiamo inoltre lavorando per garantire illuminazione notturna e attività sportive serali", così lo scorso 22 marzo la presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo.

Ma ora che siamo a metà della stagione possiamo dire che il programma illustrato è stato realizzato solo in parte Cominciamo il nostro viaggio sul litorale dall'ex Amanusa, al limite del litorale di Ostia. Qui di bagni neanche l'ombra: le vecchie strutture in muratura con i servizi igienici e l'infermeria sono chiusi e abbondanti, e qua non sono stati ancora posti i bagni chimici collocati su altre spiagge. Finalmente, dopo le polemiche delle scorse settimane per le tavole di legno irte di chiodi arrugginiti abbandonate sulla sabbia, i resti del vecchio chiosco sono stati portati via, ma la lunga passerella che porta alla riva è ancora sconnessa, rotta in diversi punti, con pericolosi chiodi a vista.

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Sul resto delle spiagge libere i servizi igienici appaiono in maniera discontinua. Di docce e fontanelle neanche l'ombra, le passerelle sono per la maggior parte sconnesse e pericolose, quando ci sono, e i nuovi lampioni a led puntati verso la spiaggia non servono pressoché a nulla. Da quello che abbiamo potuto riscontrare passeggiando sull'arenile, almeno i cestini sono stati messi e le spiagge appaiono pulite, mentre gli operai sono a lavoro per montare con pali di legno e coperture per creare le "zone d'ombra" previste ma ancora non realizzate.

Rimane poi il problema dei vecchi chioschi abbattuti solo a metà. "Sono i finiti soldi", hanno fatto sapere sul municipio e diverse delle strutture devono ancora finire di essere rimosse in modo definitivo. Siamo a metà luglio, i bagnanti affollano il litorale, ma la stagione della "rivoluzione" è partita solo a metà sulle spiagge libere prive di servizi, mentre il "lungo muro" degli stabilimenti è ancora in piedi e nessuno lo ha ancora abbattuto. Unica eccezione lo stabilimento Elmi, dove però l'accesso al mare e l'abbassamento delle cabine è stato realizzato per iniziativa della proprietà dello stabilimento.

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