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Operai Fca Fiat licenziati si arrampicano su un tetto di piazza Barberini: “Di Maio con chi stai?”

Sono saliti sul tetto di un palazzo a Barberini e dicono che non scenderanno finché non avranno risposte, di volersi buttare se il ministro Di Maio non si occuperà della loro battaglia. Sono i cinque operai e sindacalisti dello stabilimento Fca Fiat di Pomigliano d’Arco, comune d’origine proprio del vicepremier, licenziati per aver inscenato i funerali di Marchionne ai cancelli della fabbrica nel 2014.
A cura di Valerio Renzi
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Paura e tensione a Roma, dove due operai licenziati dall'impianto Fca Fiat di Pomigliano d'Arco, si sono arrampicato sul palazzo sede della I Municipio a piazza Barberini a Roma, minacciando di buttarsi di sotto se il governo non interverrà sulla loro situazione. Si tratta di Mimmo Mignano e Massimo Napolitano, due dei cinque operai licenziati in via definitiva perché ritenuti responsabili di aver inscenato i funerali di Sergio Marchionne ai cancelli dello stabilimento nel 2014.

I due operai e sindacalisti hanno esposto uno striscione con su scritto: "Di Maio con chi stai?". Chiedono risposte al vicepremier e ministro del Lavoro, che è originario proprio di Pomigliano d'Arco e che conosce bene la battaglia degli operai dell'impianto contro la chiusura e la ristrutturazione. Sul posto sono giunte le forze dell'ordine e i vigili del fuoco, che hanno steso un materasso ai piedi del palazzo su cui si sono arrampicati i due operai.

"Il succo della questione è questo: noi siamo licenziati politici, e in quanto tali vittime dei poteri forti che l'attuale governo dice di voler combattere. – hanno dichiarato i licenziati – La Fiat ci ha costretti alla fame per rappresaglia per le nostre contestazioni ai disastrosi piani Marchionne che hanno ridotto alla miseria e alla disperazione migliaia di operai. Noi dobbiamo vivere. Siamo operai e Non vogliamo sussidi ma un lavoro. La nostra protesta avrà termine quando avremo risposte certe".

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