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Luca Varani uciso da Manuel Foffo e Marco Prato

Omicidio Varani, il procuratore: “Movente spregevole”. Confermata la condanna a 30 anni per Foffo

La difesa aveva chiesto che fosse riconosciuta l’incapacità mentale di Manuel Foffo, ma la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, confermando la condanna a 30 anni di reclusione per aver torturato e ucciso Luca Varani assieme a Marco Prato il 6 marzo del 2016 in un appartamento di via Igino Giordani,
A cura di Redazione Roma
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Il procuratore generale della Corte di Cassazione Simone Perelli ha chiesto la conferma a trent'anni di carcere per Manuel Foffo, chiedendo il ricorso della difesa sia dichiarato inammissibile. Foffo, condannato a trent'anni con il rito abbreviato per omicidio volontario aggravato, deve rispondere di aver massacrato e ucciso Luca Varani il 4 il marzo del 2016 assieme a Marco Prato – suicidatosi in carcere. Nella sua requisitoria il pg ha parlato di un "movente spregevole" e di un "senso di perversione che ripugna" nella dinamica dell'omicidio di via Igino Giordani, i cui protagonisti sarebbero sprofondati in un "abisso umano". Una ricostruzione che i giudici di Cassazione hanno sposato confermando la condanna.

"Bene ha fatto la Corte d'Assise d'appello di Roma ad effettuare la perizia sulla capacità di intendere e volere. Ha così accertato la capacità dell'uomo di agire, in questo caso la capacità di Manuel Foffo di agire", ha sottolineato. "Davanti a condotte criminali come questa oggetto del processo à difficile credere che possano essere commesse da un umano. Il polimorfismo da cui è affetto Foffo, né l'intossicazione cronica da alcol, giustificano quanto accaduto – ha spiegato il pg rispondendo alla tesi della difesa – Varani era stato reso inerme ma non era incosciente, era capace di percepire le sofferenze che gli sono state imposte, in un'agonia di oltre due ore. Una morte lenta e atroce".

La difesa di Manuel Foffo: "Sta male non può stare in carcere"

La difesa di Foffo aveva chiesto il riconoscimento dell'incapacità di intendere e di volere del suo assistito e della sua condizione psichiatrica, sollecitandone anche il trasferimento in una struttura alternativa al carcere, sottolineandone anche la dipendenza da alcol e droga. "Noi riteniamo che, avendo chiesto Corte la rivisitazione di una sentenza che non abbiamo condiviso e quindi abbiamo impugnato, Foffo sia incapace di intendere e di volere e il carcere in questo senso sia un ambiente inadeguato. – avevano spiegato in una conferenza stampa i legali Giammarco Conca e Itana Crialesi – Il suo stato di tossicodipendenza ha inciso in quella che è stata la sua volontà nell'ambito del delitto. Manuel non dice di star male, ma dalle sue lettere, dalle sue richieste sottese d'aiuto, è palese che non riesca più a sopportare la situazione".

Il papà di Luca: "30 sono pochi, omicidio del secolo per crudeltà"

Il papà di Luca ha sempre ritenuto insufficiente la condanna ottenuta da Foffo con il rito abbreviato, ritenendo l'ergastolo l'unica pena possibile. "Si tratta dell'omicidio del secolo per ferocia e crudeltàha dichiarato Giuseppe Varani a Fanpage.it alla vigilia della sentenza.  – lo hanno massacrato per il loro sadico divertimento, il corpo di Luca è stato martoriato per ore. Luca è attirato lì con l'inganno, quei due infatti avevano mandato lo stesso messaggio ad oltre 20 persone e nonostante questo non è stata considerata la premeditazione e neanche l'omissione di soccorso".

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