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Omicidio Vannini, la rivelazione a Chi l’ha visto?: le pistole sul divano per tutto il pomeriggio

Rivelazioni sul caso di Marco Vannini nel corso dell’ultima puntata di Chi l’ha visto?, la trasmissione di Rai Tre condotta da Federica Sciarelli. In una conversazione telefonica con un’amica Viola Giorgini, la fidanzata di Federico Ciontoli, avrebbe detto che le due pistole (da una di queste è partito il colpo che ha ucciso Vannini) sono state per tutto il pomeriggio sul divano di casa Ciontoli.
A cura di Enrico Tata
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L'omicidio di Marco Vannini
L'omicidio di Marco Vannini

Due sono state le novità sull'omicidio di Marco Vannini presentate nel corso dell'ultima puntata stagionale di ‘Chi l'ha visto?': la prima, già anticipata oggi pomeriggio, riguarda l'audio della telefonata di Antonio Ciontoli al 118, quella in cui finalmente viene chiesto l'intervento dell'ambulanza, ma per una ferita "con la punta di un piccolo pettine". In sottofondo si sentono le grida, i lamenti di Marco Vannini, probabilmente distrutto dal fortissimo dolore provocato dalla pallottola finita nel suo corpo.  "In quella telefonata ‘avete sentito gridare basta, mamma'. Adesso ci sono altre parole che non eravamo riusciti a sentire. ‘Ti prego portami…..' Forse dice ti prego portami a casa. O forse ti prego portami via", ha detto Federica Sciarelli presentando una versione ripulita dell'audio.

La conversazione di Viola con un'amica: "Le pistole per tutto il pomeriggio sul divano"

La seconda novità è invece una conversazione di Viola Giorgini, la fidanzata di Federico Ciontoli, con un'amica e riportata in un brogliaccio dei carabinieri. Le pistole (da una è partito il colpo che ha ucciso Vannini) sono state per tutto il giorno sul divano e non nella scarpiera del bagno come riferito da Antonio Ciontoli. Si tratta di una conversazione di 33 minuti, che qualche giorno dopo la tragedia Viola ha avuto al telefono con un'amica. Ciontoli aveva lasciato le pistole tutto il giorno sul divano, secondo la ragazza. "Se le pistole fossero state sul divano per tutto il pomeriggio, questo cambierebbe tutto. Possibile che qualcun altro le abbia prese in mano, scarrellato e fatto entrare il colpo in canna? Non lo sappiamo. Sulle armi non ci sono impronte o tracce di dna", spiega nel servizio Chiara Cazzaniga, giornalista di Chi l'ha visto.

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